Pubblicazione iniziale: 2022/11/15 2:02. Ultimo aggiornamento: 2022/11/15 2:15.
È arrivata anche sui media italiani la notizia di un incidente mortale avvenuto in Cina alcuni giorni fa. Per come ne parla per esempio Repubblica, una Tesla Model Y avrebbe “iniziato a correre all'impazzata in strada”, come se l’auto avesse fatto tutta da sola. Lo stesso articolo descriveva inizialmente Elon Musk come un “magnate russo” [sic], come si vede nello screenshot qui accanto, quindi potete immaginare con quanta cura sia stato redatto.
Dell’incidente parla anche la Rai in un servizio che parla di una “Tesla che provoca un incidente mortale”, anche qui come se il veicolo avesse agito in totale autonomia. Ma in realtà c’era un conducente a bordo.
Né Rai né Repubblica, dopo aver mostrato il video impressionante e acchiappaclic dell’incidente, hanno ritenuto utile informare i loro lettori dei dettagli tecnici della vicenda, limitandosi a uno scarno riassunto che include il triste bilancio di due morti e tre feriti. Questa scelta lascia facilmente nel lettore l’impressione che l’auto sia impazzita e che per estensione i veicoli elettrici a guida assistita (spesso erroneamente descritti come “a guida autonoma”) siano pericolosi e incontrollabili. Provo a chiarire come stanno realmente le cose.
Ho scelto di non incorporare qui il video ma di descriverlo, perché è davvero spaventoso e non voglio attirare clic morbosi. Chi vuole esaminarlo può farlo per esempio qui oppure qui. Il video mostra l’intera sequenza dell’evento, ricostruita montando le riprese delle numerosissime telecamere di sorveglianza situate lungo il percorso dell’auto.
Nel video si vede che la Model Y dapprima accosta a bassa velocità, quasi si ferma al lato della strada, e poi ritorna in carreggiata, accelerando bruscamente e quasi investendo un ciclista, scansando con una violenza sterzata una persona in scooter e poi sfrecciando a velocità sempre più sostenuta lungo la strada rettilinea che attraversa il centro abitato, investendo in pieno un motociclista e di striscio un ciclista e poi colpendo frontalmente un furgone. La collisione la fa sbandare e concludere la propria corsa contro degli oggetti sul ciglio della strada dopo circa due chilometri e mezzo. L’intera sequenza dura una trentina di secondi.
L’incidente è avvenuto a Chaozhou, nella provincia di Guangdong, nella Cina meridionale. Il video riporta la data del 5 novembre 2022.
Nel video non si vede nessuna accensione delle luci posteriori di frenata. Un membro della famiglia del conducente (che è un uomo di 55 anni, che ha riportato delle ferite) ha dichiarato che il pedale del freno dell’auto non rispondeva e che anche quando il conducente ha cercato di mettere l’auto in Park, il veicolo ha continuato la propria corsa.
Tesla, che ha i dati di telemetria dell’auto, dichiara invece che non è vero che i freni non funzionavano. La telemetria indica che l’acceleratore è stato premuto a fondo e che il conducente non ha agito sul pedale del freno. Gli stessi dati indicano anche che il conducente ha premuto quattro volte il pulsante Park e che le luci di frenata si sono accese e spente brevemente. Sulle Tesla, tenere premuto a lungo il pulsante Park mentre si è in moto produce l’arresto del veicolo.
Secondo i media locali (Cnevpost), che pubblicano altre foto dell’incidente, il conducente aveva accostato davanti al negozio di materiali da costruzione che gestisce e quando ha premuto il pedale del freno ha notato che era troppo duro per consentire di fermare completamente l’auto. Gli ultimi 1400 metri circa sarebbero stati percorsi dopo che la gomma anteriore sinistra era scoppiata. Il conducente è un ex camionista e la Tesla distrutta è la sua. La polizia locale ha escluso che il conducente fosse sotto l’effetto di alcol o farmaci.
Questi sono i fatti noti fin qui.
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Le congetture intorno all’incidente abbondano. Molti hanno ipotizzato che si sia trattato di un malfunzionamento del sistema di guida assistita (non autonoma), il cosiddetto Autopilot, ma né il conducente né Tesla hanno dichiarato che il sistema fosse attivo. In ogni caso, l’assistenza di guida non può assolutamente comportarsi nel modo che si vede nel video. Gli sbandamenti e le accelerazioni violente che si vedono nelle immagini non sono compatibili con l’Autopilot, e comunque qualunque pressione sul pedale del freno avrebbe disattivato immediatamente l’assistenza di guida.
Un’altra ipotesi è che l’auto abbia iniziato ad accelerare per qualche suo guasto profondo e la potenza del motore abbia reso vano l’uso dei freni. Ma dal video si vede che gli stop non si sono accesi se non fugacemente, e di fatto i freni di qualunque autoveicolo sono progettati per superare anche la massima potenza del motore.
Una terza ipotesi è che qualche grave difetto nel software di gestione del veicolo abbia fatto “impazzire” la Tesla, dando massima potenza al motore e inibendo i freni. Per capire quanto uno scenario del genere sia implausibile, bisogna tenere presente tre cose:
- I freni sulle Tesla sono un sistema completamente meccanico, che funziona anche senza alimentazione elettrica semplicemente premendo il pedale apposito. Il software non ha alcun modo fisico di “inibire” i freni. Può solo dare comandi di attivazione della frenata, ma non può scavalcare il pedale del freno. Il rilascio del pedale è un meccanismo a molla: gli attuatori comandati dal software possono solo agire premendo sul pedale.
- Per l’accelerazione, il software ha una serie di controlli incrociati severissimi. Qualunque manovra che comporti per esempio accelerazioni eccessive, livelli di potenza erogata non accettabili o qualunque altra condizione anomala viene semplicemente respinta. In casi estremi, il sistema di gestione della batteria (BMS) può addirittura staccare completamente l’alimentazione elettrica dei motori tramite un fusibile pirotecnico non riattivabile.
- Tesla stessa spiegava già nel 2020 che “l’auto accelera se, e solo se, il conducente le dice di farlo, e rallenta o si ferma quando il conducente agisce sui freni... i pedali dell’acceleratore delle Model S, X e 3 hanno due sensori di posizione indipendenti, e se si verifica qualunque errore il sistema ha come default l’azzeramento della coppia del motore. Analogamente, se si agisce contemporaneamente sul pedale del freno e su quello dell’acceleratore, l’input dell’acceleratore verrà scavalcato e la coppia al motore verrà azzerata, e a prescindere dalla coppia una frenata persistente fermerà l’auto.”
La quarta ipotesi circolante è che Tesla abbia alterato la registrazione della telemetria in qualche maniera per esonerarsi. Il problema di quest’idea è che il modo in cui sono scritte queste registrazioni (i log) è serializzato, ossia una riga dipende dal contenuto della precedente, contiene moltissimi parametri ripetuti e riferimenti incrociati (l’accelerazione, per esempio, viene registrata dall’accelerometro, dai pedali, dal sensore di coppia, eccetera). Qualunque alterazione sarebbe complicatissima, con effetti a cascata che la rivelerebbero, e andrebbe fatta anche sulla copia dei dati registrata localmente nella memoria dell’auto dopo che il veicolo è stato distrutto dall’incidente (o la memoria locale dovrebbe essere azzerata per “dimenticare” cosa è successo). Una strategia non impossibile, ma tecnicamente troppo onerosa e con il rischio di essere smascherati pubblicamente (come dimostrato dal Dieselgate).
Ma allora come si potrebbe spiegare quello che si vede nel video?
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Premetto che quanto segue è semplice congettura ragionata, sulla base dei dati disponibili finora, e come tale andrà sicuramente riesaminata quando saranno disponibili gli esiti delle perizie esterne già commissionate.
A mio avviso, la spiegazione meno irragionevole è che il conducente abbia semplicemente premuto per errore l’acceleratore pensando di premere il freno e poi, vedendo che l’auto continuava ad accelerare, preso dal panico abbia continuato a premere a fondo l’acceleratore credendo di agire sul pedale del freno. So che a mente fredda questo può sembrare impossibile, ma va considerato che ogni anni negli Stati Uniti avvengono oltre 16.000 incidenti causati da conducenti che scambiano l’acceleratore per il freno, secondo dati dell’ente NHTSA del 2015.
In media, 43 volte al giorno un automobilista americano preme l’acceleratore al posto del freno e causa un incidente. Capita anche in Europa, come mostra per esempio questo incidente a Roma. Non si tratta di una Tesla.
Auto impazzita finisce la sua corsa su Palazzo Cimarra in via Panisperna. Nessun ferito ma un pedone ha rischiato grosso. La donna al volante e suo figlio escono dalla vettura illesi. Nel video la scena dell'incidente #INCIDENTE #Roma #sicurezza pic.twitter.com/vG8rpWwI3B
— diarioromano (@diarioromano) October 27, 2022
Gli stessi dati dell’NHTSA notano che in 40 anni di indagini sugli episodi di accelerazione improvvisa non intenzionale “non sono mai stati identificati difetti del veicolo che possano causare avarie improvvise sia dell’acceleratore sia dei freni”. La colpa è risultata sempre un errore del conducente, causato da distrazione, calzature non adeguate, cattive abitudini di posizionamento del piede sul freno che lo fa scivolare dal pedale del freno verso quello dell’acceleratore, e così via. Per esempio, Toyota fu al centro di una serie di casi di accelerazione improvvisa involontaria dal 2009 al 2011: le indagini appurarono che c’erano difetti nei tappetini e nei pedali che in alcune circostanze potevano facilitare errori, ma i casi esaminati risultarono essere imputabili soprattutto a un errore di azionamento dei pedali da parte del conducente.
Fonti aggiuntive: Reuters, Teslarati, Jason Hughes, Electrek.
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