Scuola, un disastro annunciato: a Bolzano 3 classi subito in quarantena, studenti contagiati e torna la Dad

Da Corriere del Veneto  Prime classi in Dad in Alto Adige — dove la scuola è cominciata il 6 settembre — che sono dunque tornate a sperimentare quarantena e didattica a distanza. Anche se fermo il monitoraggio nelle scuole — l’avvio dello screening con i test antigenici nasali rapidi voluto dalla Provincia autonoma di Bolzano è infatti slittato — le studentesse e gli studenti, finite le lezioni, vengono testati nelle attività sportive che svolgono settimanalmente.

E così sono fioccati i primi positivi ad una settimana dal suono della prima campanella. Nella scuola italiana una classe delle medie Alfieri dell’istituto comprensivo Bolzano Europa 2 e un’altra delle elementari Milani del comprensivo Bolzano 3 sono finite in quarantena. Un’altra situazione analoga è stata registrata alle scuole professionali. Per tutte le studentesse e gli studenti le lezioni proseguiranno quindi a distanza con le modalità che il Covid ha imposto a partire dall’avvio della pandemia e dal primo lockdown del marzo 2020. Un triste primato.

Il monitoraggio saltato

Ma non è l’unico problema per la scuola altoatesina che si dirama in due direzioni con gli istituti di lingua italiana e quelli di lingua tedesca. Infatti è saltato il cronoprogramma di monitoraggio nelle scuole previsto dalla Provincia autonoma di Bolzano. L’ordinanza del presidente Arno Kompatscher prevedeva quattro settimane di screening a tappetto, su base volontaria, a partire dal 6 settembre (un esperimento analogo era stata effettuato anche ad aprile).

Subito dopo erano in programma i test salivari a campione, nelle elementari e medie, come previsto dal governo. Ma la macchina si è inceppata sulla privacy e, nello specifico, sui moduli per il consenso dei genitori. Soltanto oggi, martedì 14 settembre, la Sovrintendenza italiana riuscirà ad inviare i moduli agli istituti. «Appena li avremo — spiega Marco Fontana, presidente dell’associazione nazionale dei presidi e dirigente dell’istituto comprensivo «Bolzano Europa 2» (elementari King e medie Alfieri) — li invieremo ai genitori.

Dobbiamo dare due giorni di tempo alle famiglie e penso proprio che si partirà lunedì prossimo». Stesso calcolo sui tempi anche da parte di Sabine Giunta, dirigente dell’istituto comprensivo Bolzano 1 Centro ( elementari Dante Alighieri, Rosmini, Chini, scuola primaria di Terlano e dell’Ospedale, più la media Ilaria Alpi), che ha già fatto un pre-sondaggio su chi vorrà aderire allo screening. «Su 600 alunni, solo in 200 hanno risposto positivamente. Gli altri o non hanno risposto, oppure hanno detto no.

Attendiamo, comunque, il dato ufficiale dopo l’invio dei moduli». Solo un piccolo passo in avanti per le scuole tedesche, che in parte hanno chiesto il consenso con i moduli dello scorso anno, come rivela la sovrintendente Sigrun Falkensteiner, senza aspettare i nuovi formulari. «In alcuni casi — sottolinea — qualche istituto è già partito, ma la maggioranza lo farà lunedì prossimo».

Test volontario, ma rischio quarantena

Il test è volontario, ma chi non aderirà dovrà andare in quarantena nel caso un compagno di classe venga trovato positivo (con conferma del tampone molecolare). Per gli altri alunni, che fanno il monitoraggio, la scuola proseguirà regolarmente. La quarantena sarà di 7 giorni per i ragazzi vaccinati, che si faranno testate, 10 per quelli non vaccinati che saranno negativi al tampone e di 14 per coloro che, invece, non vorranno farsi testare.

L’accavallamento con i salivari

Il rallentamento nelle operazioni, oltre a costringere probabilmente il presidente Kompatscher ad emettere una nuova ordinanza di aggiustamento del periodo temporale delle 4 settimane, creerà un accavallamento con i test salivari che il governo vuole fare in tutta Italia con campioni di studenti delle elementari e delle medie.

Per mercoledì pomeriggio è in programma una riunione tra Azienda sanitaria e Sovrintendenze per definire nuovi dettagli. I test saranno processati in laboratorio e per le prime due settimane verranno effettuati dal personale sanitario nelle scuole. Dopo saranno i genitori che dovranno fare il tampone e portare la provetta a scuola, da dove verrà trasferita in laboratorio.

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