Ravenna, vaccinato con doppia dose e faceva i tamponi regolarmente: operatore 118 muore lo stesso di Covid

Di Sara Servadei –  Ravenna, 18 settembre 2021 – I tanti anni in servizio in ambulanza, prima con la Pubblica Assistenza e poi col 118, assistendo le persone nel momento del bisogno. E poi il canto, la passione che coltivava da sempre, e che l’aveva portato a esibirsi in innumerevoli serate in giro per la Romagna, nonché alle feste con gli amici.

Sono in tantissimi a ricordare Gabriele Gazzani, il 61enne scomparso nella serata di giovedì a causa del virus. Gazzani, come operatore sanitario, era stato tra i primi ad avere accesso alla vaccinazione: aveva ricevuto la prima dose già il 27 dicembre nel Vaccine day, il primo giorno in cui in tutta Italia (e anche a Ravenna) è partita la campagna di immunizzazione contro il Covid.

La seconda dose di Pfizer (l’unico siero già approvato a fine dicembre) era arrivata a stretto giro, nella seconda metà di gennaio. Questo non è bastato a salvarlo: una complicazione improvvisa mentre sembrava stabile, ricoverato in Pneumologia al Santa Maria delle Croci, se l’è portato via. La sua storia ora ha risvegliato gli interrogativi che gli scienziati si pongono da mesi in tutto il mondo circa la durata della copertura vaccinale, a maggior ragione pochi giorni dopo l’approvazione dell’Aifa della somministrazione della terza dose come ‘richiamo’ (dopo almeno sei mesi dalla seconda) per grandi anziani e operatori sanitari.

“Si era vaccinato eccome, da molto tempo: era stato tra i primi a farlo – ricorda ora la sorella del 61enne, Gabriella Gazzani – e lui diceva che periodicamente si sottoponeva anche a tampone. Ma si vede che doveva andare così”. L’ipotesi più probabile è che il contagio sia avvenuto sul lavoro. Anche il fratello del 61enne, anche lui impegnato nel trasporto dei pazienti in ambulanza, è ricoverato per Covid in Pneumologia. “Ci siamo sentiti prima, sembra stare abbastanza bene – prosegue la sorella – ma psicologicamente adesso è dura.

Gabriele si era accorto di avere il Covid per via dei sintomi, e faticava a respirare. L’ho sentito l’ultima volta una settimana fa, poi non è stato più possibile e purtroppo non è stato possibile nemmeno andare a trovarlo, per via delle restrizioni del virus. Non abbiamo avuto modo di stargli vicino. Ci avevano detto che sembrava stabile, poi tutt’a un tratto è peggiorato”. Anche la sorella ricorda le sue passioni più grandi: “Era una persona molto solare. Amava cantare, aveva iniziato a 15 anni e lo faceva praticamente da sempre. E poi gli piaceva il suo lavoro. Aveva tantissimi amici”. Nel frattempo sono stati fissati i funerali, che si terranno lunedì a San Pietro in Vincoli, dove Gazzani viveva: la funzione si svolgerà nella chiesa del paese alle 10.

Negli ultimi due giorni tante persone hanno postato foto e ricordi sul suo profilo Facebook: “L’altro giorno ti ho scritto di non fare scherzi e tenere duro e tu mi hai risposto con la tua solita calma e calore – scrive ad esempio Enrico Baldassari –. Che brutto scherzo Gabriele, ma ti capisco. Forse era giunto il momento di andare a trovare tua mamma… Anche se per noi sei andato via troppo presto”. “Sono cresciuto in Pubblica Assistenza con te, sei stato il mio maestro nei mille turni fatti assieme – è il ricordo di Matteo Ramon Farinelli –, i tuoi insegnamenti sono stati oro per me. Abbiamo riso tanto assieme, i pazienti ti amavano e avevi sempre una parola di conforto per tutti”.

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