NaturaSì controcorrente: pagherà i tamponi ai dipendenti No-Vax. Gli estremisti pro-Green Pass impazziscono

Di Cristina Gauri – Roma, 20 set — Tamponi gratis per tutto il personale che ha deciso di non vaccinarsi contro il coronavirus: è la decisione della catena di supermercati bio NaturaSì, che non sta mancando di far inorridire gli oltranzisti del green pass inteso nel suo reale senso, quello coercitivo.

NaturaSì pagherà i tamponi ai non vaccinati

L’azienda ha reso nota la propria (coraggiosa) presa di posizione in una lettera inviata ai 1.650 lavoratori del colosso del biologico e biodinamico. Dal 15 ottobre, data in cui il Green pass sarà obbligatorio per lavorare sia nel pubblico sia nel privato, l’azienda sosterrà le spese per i tamponi a cui dovranno sottoporsi in non vaccinati. «Stiamo tutti vivendo una situazione difficile, per molti versi paradossale, innescatasi con la comparsa del virus». Così si legge nella missiva firmata dal presidente di EcoNaturaSì, Fabio Brescacin. «Per questo l’azienda si farà carico del costo dei tamponi del suo personale non vaccinato».

Il mal di pancia dei sì vax

Una scelta, quella di NaturaSì, che non ha mancato di provocare i mal di pancia di rito ai sostenitori del passaporto vaccinale. «Il rischio è che alcuni interpretino questo atto come un supporto alla filosofia No-vax», avverte Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto. Ma c’è poco da avvertire (e da essere oltraggiati). La decisione dell’azienda è assolutamente legittima e prevista dal decreto legge approvato all’unanimità in Consiglio dei ministri.

Viva la libertà individuale

«Di una cosa siamo certi: la libertà individuale». Per non perdersi nel «meccanismo di lotta e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando». La dirigenza di NaturaSì puntualizza che la disposizione comunicata nella lettera è stata presa «nel rispetto della libertà di ognuno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro», in modo da «permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda».

Per chi sceglie «con coscienza e responsabilità» di non vaccinarsi, NaturaSì contribuirà «al costo dei tamponi richiesti dalla legge (fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31/12)». In questo modo, i dipendenti dei punti vendita NaturaSì non vaccinati potranno comunque svolgere le proprie mansioni, se lo Stato non dovesse provvedere «alla spesa come per i vaccini».

Cristina Gauri

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