Morti sospette dopo il vaccino anti-Covid: gli Open Day di Speranza e Cts nel mirino della Procura di Genova
Di Michele Crudelini – Continuano le indagini sulle morti sospette a seguito della vaccinazione contro il Covid ed in particolare sono due di queste che potrebbero portare le novità più importanti nelle prossime settimane.
Le indagini dei pm di Genova
Si tratta dei casi di Camilla Canepa, la ragazza di Genova di 18 anni deceduta a giugno a seguito di una trombosi, riscontrata poco dopo la vaccinazione, e del caso di Francesca Tuscano, docente di 32 anni anch’essa di Genova, che aveva perso la vita lo scorso aprile. E adesso i pm genovesi sembrano essere arrivati ad una prima conclusione.
Nella bozza depositata in Procura i pm hanno infatti scritto che esiste un probabile nesso di causalità tra la vaccinazione avvenuta con il farmaco Astrazeneca e la manifestazione di casi di trombosi.
La responsabilità dei promotori degli Open Day
Il prossimo passo sarà giovedì, quando i magistrati del pool sanità che si stanno occupando del caso si riuniranno con i colleghi di altri Paesi all’interno dell’Eurojust, l’Agenzia dell’Unione europea per la Cooperazione giudiziaria.
Un ente che si sta occupando delle morti sospette a seguito della vaccinazione da luglio scorso “per capire l’estensione del fenomeno e i vari provvedimenti giudiziari adottati”. L’eventuale conferma di un nesso di causalità tra vaccino e decesso in particolare nel caso di Camilla Canepa potrebbe comportare anche un rischio penale per alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche e sanitarie italiane.
Nell’inchiesta dei pm di Genova sono finiti anche i documenti del Comitato Tecnico Scientifico con cui venivano autorizzati gli Open Day organizzati nel giugno scorso che hanno visto la distribuzione del vaccino Astrazeneca per la prima volta a fasce d’età molto giovani. Open day che tuttavia sono proseguiti dietro la spinta del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che dopo aver organizzato quelli di Ferragosto ha recentemente annunciato l’istituzione di un Open day permanente, un punto vaccinale presente in tutte le ASL della Regione dove i giovani potranno vaccinarsi in qualsiasi momento senza prenotazione.
Da una parte c’è quindi la politica che corre per una vaccinazione di massa, immediata e senza tentennamenti. Dall’altra ci sono magistratura e scienza che sembrano suggerirci maggiore prudenza nell’attuare scelte sanitarie così invasive, in particolare per quella fascia di popolazione che risulta essere meno soggetta ai rischi del Covid.
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