Milano, il cestista Kisonga: “Io, danneggiato dal vaccino. Ora devo pure pagarmi esami, cure e farmaci”. Censurato dai media

Di Non ne può più Joao Kisonga, milanese di 37 anni, professionista del basket ammalatosi di perimiocardite acuta lo scorso luglio dopo la seconda dose di vaccino anticoronavirus. Del suo calvario via avevamo già raccontato e Joao ci aveva fatto dono della sua utile testimonianza, ma non è finita qui.

Il giovane non solo non potrà giocare quest’anno, essendo obbligato a stare in panchina per motivi di salute, ma ha perso una importante opportunità lavorativa dal momento che è rimasto in ospedale per cinque settimane e, come se non bastasse, adesso deve sottoporsi a esami e cure pagandoli di tasca propria.

Kisonga ha pubblicando sul suo profilo Instagram la foto dei medicinali che è stato costretto ad acquistare e che sta utilizzando nonché lo screenshot di una pagina del sito di Regione Lombardia in cui si precisa che “i pazienti colpiti da Covid-19, che a seguito di guarigione necessitano di sottoporsi a visite e controlli per monitorare i seguiti della malattia, in attesa di una eventuale esenzione a livello nazionale”, non pagano su tutto il territorio regionale le prestazioni necessarie.

E l’atleta si è poi sfogato, lamentando la sua condizione di danneggiato da vaccino tuttavia non riconosciuto. Dunque, oltre al danno pure la beffa, come egli stesso fa notare. Ecco le sue parole: “L’esenzione hanno pensato bene di metterla (bravi) solo per quelli colpiti da covid, ma per gli stronzi che hanno avuto gli stessi danni o anche peggiori post-vaccino? Ah, già, non c’è correlazione”. E ancora: “Io non faccio neppure parte dei danneggiati, poiché la correlazione viene negata ufficialmente.

Gli scienziati dicono che statisticamente sono maggiori i benefici rispetto ai rischi. Per l’opinione corrente è impossibile, o quasi impossibile, che il vaccino possa fare male. Quindi, per colpa di questa poca chiarezza, gente come me deve pagarsi le medicine e le visite mediche. Tra poco saranno trascorsi tre mesi e non ho ancora potuto riprendere in mano la mia vita.

Divulgando maggiori informazioni sui rischi e non negando la correlazione, si potrebbe migliorare il vaccino stesso, quindi abbassare la percentuale dei danneggiati. Eppure nessuno lo fa. E sapete perché? Dai, ve lo dico io, a loro di noi non frega un cazzo”. Caro Joao, io sono contro la censura in tutte le sue forme, in quanto non giova né alla democrazia né alla scienza, e ti darò sempre voce. Comprendo la tua rabbia e la tua disperazione, che a tratti emerge, lo so, e diventa ingombrante e incontenibile.

In troppi, individui ritenuti illuminati, hanno addirittura proposto di negare il diritto alla salute, ossia le cure mediche, a chi legittimamente sceglie di non farsi inoculare questo vaccino, decisione che nessuno di noi ha il diritto di discutere, essendo personale, ecco perché impressiona ancora di più la tua storia: tu, vaccinato danneggiato, non dovresti pagare di tasca tua esami e farmaci. Non soltanto non dovresti sborsare questi quattrini, ma dovresti altresì essere risarcito per quello che hai patito e stai patendo.

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