La Lega si piega al regime Draghi: ritirati tutti gli emendamenti sul Green Pass, Parlamento “stuprato”

Di Adolfo Spezzaferro – Roma, 7 set – Come era prevedibile, la Lega si è piegata alla linea della maggioranza: ritirati tutti gli emendamenti sul green pass, così il premier Mario Draghi non dovrà mettere la fiducia. Imbarazzante la dichiarazione di Claudio Borghi, che aveva votato contro l’obbligo del green pass in commissione Affari sociali alla Camera scatenando le ire del Pd.

Il deputato leghista infatti spiega che gli emendamenti sono stati ritirati “per doveroso rispetto del Parlamento”. Il leader della Lega Matteo Salvini ribadisce che però è contrario all’obbligo vaccinale. Uno slogan vuoto, visto che con l’estensione delle restrizioni del green pass, l’obbligo vaccinale diventa superfluo.

La Lega rientra nei ranghi: ritirati tutti gli emendamenti sul green pass

La Lega sul green pass quindi rientra nei ranghi e si accoda alla linea di Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza. “Ritirati emendamenti maggioranza. A seguito di ciò il governo ha detto che non ci sarà fiducia e si potrà discutere in Aula il decreto green pass.

Mi sembra doveroso per un minimo rispetto al Parlamento”, scrive su Twitter Borghi. “Evitando la fiducia si discuteranno e voteranno gli emendamenti di opposizione articolo per articolo“, scrive in un altro post.

Salvini si dice soddisfatto di aver evitato la fiducia

“Sono soddisfatto del passo in avanti: qualcuno voleva mettere la fiducia eliminando qualsiasi discussione in Parlamento e fortunatamente non è stato così”. Il leader della Lega dunque si intesta il “successo” di aver evitato il voto di fiducia, al prezzo di ritirare tutti gli emendamenti però. “Noi abbiamo dimostrato buona volontà trasformando gli emendamenti in ordini del giorno.

Ora è chiaro che se ci bocciano le proposte in Aula voteremo di conseguenza“, afferma Salvini. E le proposte riguardano i “tamponi gratuiti soprattutto per i minori, disabili e famiglie numerose e per garantire il diritto alla scuola e anche all’università”, aggiunge.

“No a qualsiasi tipo di obbligo vaccinale”

Ma soprattutto, precisa, “visto che per molti il vaccino è sostanzialmente obbligatorio altrimenti non lavoriperché non è lo Stato a farsi carico degli eventuali risarcimenti di eventuali danni come in altri casi? Vediamo come ci risponderanno su questi temi, come sui tamponi gratuiti”, avverte Salvini. “Ribadiamo il no a qualsiasi tipo di obbligo visto che gli italiani, in quaranta milioni, hanno già scelto liberamente. Noi stiamo lavorando per garantire salute, lavoro e libertà senza parlare di chiusure e lockdown come fa il ministro Speranza gettando tutti nello sconforto”, commenta il leader della Lega.

Nella Lega passa la linea di Giorgetti

Sul green pass dunque nella Lega passa la linea di Giancarlo Giorgetti. Il ministro dello Sviluppo economico in questi giorni infatti aveva anticipato che “le condizioni di sicurezza esigono che chi frequenta i luoghi affollati dia garanzie di non contagiare. Il green pass va in questa direzione, ne prevedo quindi un’estensione“. Gli emendamenti della Lega inizialmente erano ben 900 poi ridotti a 50 e su alcuni era previsto il voto segreto, che avrebbe potuto creare non pochi problemi alla maggioranza. Alla fine sono stati ritirati tutti. Restano solo quelli dell’opposizione.

Adolfo Spezzaferro

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