Il responsabile dell’Hub: “I vaccini non prevedono il contagio”. E la dottoressa rifiuta il siero, sospesa dall’Asst

di Marta Bravi – È l’unico caso in Italia di un medico che dichiara apertamente che il vaccino non sia appunto funzionale a prevenire il contagio. è successo la mattina di Ferragosto all’hub vaccinale di San Grato a Lodi dove una dottoressa che si è presentata al colloquio per il consenso informato, si è sentita rispondere «che i vaccini a disposizione non servono alla prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2». Il medico ha poi messo nero su bianco il colloquio avuto con la dottoressa dell’Asst Melegnano Martesana, che non lascia spazio a dubbi di interpretazione.

La dottoressa, che ancora non aveva aderito alla campagna vaccinale, è stata sospesa dal suo incarico sia dall’Azienda sanitaria che dall’Ordine dei Medici, come prescrive la legge. Si è presentata due giorni fa per sottoporsi al vaccino, chiedendo prima di poter avere un colloquio di chiarimento.

I sieri non prevengono il contagio

Alla domanda «se il vaccino previene dall’infezione la riposta è no» scrive Maurizio Vigo, responsabile dell’hub, nel verbale davanti alle forze dell’ordine, mentre alla domanda se il vaccino è «prodotto farmacologico come previsto dalla legge e se è funzionale a ottemperare all’obbligo giuridico» il medico ha risposto di «non avere le competenze per dare una risposta attendibile sul piano giuridico».

La domanda della dottoressa, che si è rifiutata poi si sottoporsi a profilassi, le è stata suggerita dall’avvocato Fabio Daprati cui si era rivolta dopo la sospensione dal suo incarico. «Abbiamo riscontrato una discrepanza tra l’oggetto dell’obbligo vaccinale, previsto dall’articolo 4 della legge 44 del 2021 e l’indicazione del prodotto fornito dalle case farmaceutiche» spiega l’avvocato.

Tradotto: l’articolo 4 della parla di «vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2», mentre le indicazioni delle case farmaceutiche, nel cosiddetto bugiardino, parlano di prevenzione dallo sviluppo della malattia Covid-19. «La mia cliente, che si era presentata all’hub con l’intenzione di sottoporsi a profilassi, non ha potuto vaccinarsi in assenza di un prodotto che risponde al contenuto dell’obbligo vaccinale» spiega Daprati.

Formalmente il vaccino non garantisce quelle caratteristiche che sono richieste dell’articolo 4, ovvero la prevenzione dal contagio ma solo allo svilupparsi della malattia. E questa è «una discrepanza oggettiva tra il testo della legge e il prodotto che non è direttamente funzionale a rispondere al contenuto dell’obbligo».

L’avvocato chiederà la revoca della sospensione dall’incarico della dottoressa, ed è evidente che questo episodio apre lo spiraglio a possibili contestazioni della legge e a ricorsi contro le sospensioni già avviate nei confronti del personale sanitario. Per quanto riguarda il responsabile dell’hub di Lodi, «si assumerà le responsabilità delle sue dichiarazioni» avverte il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia.

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