Altro che “ecatombe”, in Svezia niente Pass e poche restrizioni: contagi e decessi sono inferiori a quelli dell’Italia

Di Ilaria Paoletti – Roma, 4 ago – Variante Delta, nuova ondata? In Svezia, a quanto pare, non sono fattori allarmanti. Statistiche alla mano, anche se nel Paese scandinavo al momento non vige nessun “pass”, i morti e contagi da Covid sarebbero inferiori ai numeri che contiamo da noi.

Svezia, la variante non fa paura

Secondo InsideOver, anche nel pieno della nuova ondata, la Svezia registrerebbe meno vittime rispetto ad altre nazioni più colpite. Si parla di una media di 0,6 decessi per Covid al giorno, contro ad esempio i 74 del Regno Unito e i 329 degli Stati Uniti.Tenendo conto del gioco di proporzioni, i dati svedesi sono comunque inferiori rispetto a Gran Bretagna e Usa: 0,06 morti per milione di abitanti in Svezia. Nel Regno Unito sono 1,2 ed 1,09 negli Usa (dati del 31 luglio, Our World in Data). E se negli altri due Paesi il numero delle vittime cresce, in Svezia è in calo.

E dire che per gli esperti doveva essere “ecatombe”

E dire che, secondo l’Imperial College e l’esimio professor Neil Ferguson, per la Svezia c’era un cataclisma dietro l’angolo, con picchi  fino a 18 morti al giorno ogni 100mila abitanti. La ragione? L’assenza del lockdown. La Svezia che, secondo La Verità è nella fase tre di cinque per l’uscita dalle restrizioni: per il governo scandinavo, infatti, “si va nella giusta direzione” in quanto il trend è positivo. Basti pensare che dal 15 di luglio il trasporto a lunga percorrenza è attivo a pieno regime, anche se si consiglia di tenere comunque la distanza di sicurezza. Un documento del governo scandinavo indica come d’ora in poi “non sarà più vietato ai comuni impedirei ai cittadini l’accesso di determinati spazi pubblici” mentre qui da noi, nella nostra Capitale, abbiamo ancora intere parti di stazioni meteo transennate con disagio per utenti e lavoratori, senza che ciò abbia impedito un solo contagio.

A settembre ulteriori aperture

Se la Svezia è ora nella fase tre, la fase quattro è prevista a settembre e consiste in una ulteriore apertura, sempre tenendo conto dei casi, specifica il governo. Che, però, appare fiducioso: e dire che il Paese scandinavo in quanto a vaccini non è messo meglio di noi. E’ il decimo in Unione Europea per dosi somministrate, sotto l’Italia: le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino sono, infatti, il 63%.

Ilaria Paoletti

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