Clandestini, scatta l’emergenza a Pantelleria: appena sbarcati fuggono senza quarantena. E salgono i contagi

Di – A Pantelleria è caos migranti. Gli sbarchi continuano senza sosta e le fughe dal centro di accoglienza pure. Cresce così l’allerta per possibili contagi da Covid e gli abitanti dell’Isola non ci stanno: vogliono maggiori controlli e sicurezza sul territorio per la tutela della pubblica incolumità. Il sindaco Vincenzo Campo chiede aiuto ed in cambio ottiene il silenzio dalle istituzioni: “Da questa primavera – dice a IlGiornale.it – proprio in previsione dell’estate, abbiamo iniziato a fare le prime richieste ed oggi che siamo in una situazione critica, aspettiamo ancora un intervento concreto”.

La gestione degli imponenti flussi migratori per l’isola trapanese rappresenta un gravoso problema dal momento che non ci sono adeguate strutture per la quarantena e il virus da Sars-Cov- 2 inizia a far salire nuovamente la curva dei contagi. Le condizioni di sicurezza sono precarie sia per chi arriva, sia per chi lavora a contatto coi migranti ma anche per i cittadini e i turisti. Cerchiamo di capire cosa succede.

I migranti che vengono intercettati dalla Guardia Costiera, dalla Guardia di finanza o dai carabinieri vengono sottoposti ad una pre identificazione ( raccolta delle generalità) e al tampone laringo faringeo. Vengono quindi tutti trasferiti in un’ex caserma dell’esercito e suddivisi in due aree: in un tendone i positivi e in un altro i negativi. Entro le 24, o massimo 48 ore successive, i migranti dovrebbero essere trasferiti a Trapani, al CPR di Milo, per l’effettiva identificazione.

Ed invece i tempi si allungano superando abbondantemente le 48 ore. Cosa accade in questo lasso di tempo? I migranti, quelli risultati negativi, invece di stare in isolamento come da prassi, riescono a scappare e raggiungere il centro città. La struttura non ha recinzioni idonee e può essere scavalcata senza troppi problemi. Gli uomini delle Forze dell’ordine che si occupano della vigilanza sono insufficienti a far fronte ad un controllo a tappeto. Sull’Isola sono solamente presenti una stazione dei carabinieri e una tenenza della Guardia di finanza.

L’ex caserma che ospita i migranti inoltre è omologata per accogliere circa 28 persone ed invece supera abbondantemente i 100. Gli stranieri che riescono a scappare dalla struttura raggiungono il centro: vanno nei bar, nei supermercati e negli altri locali noncuranti dell’importanza di rispettare la quarantena. Questo scatena paura e preoccupazione sia tra gli abitanti che tra i turisti, soprattutto in un momento in cui la curva dei contagi è tornata a salire anche a Pantelleria con 72 casi.

Pur nell’ambito dell’emergenza sbarchi, con un hotspot super affollato, a Lampedusa la gestione della quarantena avviene in modo più fluido. I trasferimenti sono più veloci e i migranti riescono a trascorrere i 14 giorni di isolamento o sulle navi quarantena o in strutture dislocate in diverse città. “I migranti – dichiara il sindaco Campo – non sono in stato di detenzione ma ovviamente sono tenuti ad osservare la quarantena. Purtroppo riescono a scappare perché i militari che presidiano l’area sono pochi.

Proprio per questo motivo abbiamo chiesto più volte alla prefettura di poter intervenire con un maggiore numero di uomini delle Forze dell’ordine. Al momento non ci sono stati riscontri”. Il sindaco racconta di aver fatto richiesta, agli organi competenti, di una nave quarantena e di maggiori mezzi militari nautici per il trasferimento dei migranti che, in stato di quarantena devono raggiungere Trapani. Ma ad oggi, solo un nulla di fatto.

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