Invasione, pugno duro in Grecia: muro d’acciaio e cannoni assordanti per respingere i clandestini. Gli unici fessi siamo noi
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La rete di sorveglianza automatizzata, che è ancora in costruzione, secondo le intenzioni delle autorità greche, ha lo scopo di individuare precocemente migranti e rifugiati e dissuaderli dall’attraversare, con pattugliamenti fluviali e terrestri, proiettori e dispositivi acustici a lungo raggio. Infatti, nel momento in cui è arrivato un nuovo muro di acciaio, simile alla recente costruzione al confine tra Stati Uniti e Messico, che sta bloccando e bloccherà sempre più i punti di attraversamento di uso comune lungo il fiume Evros, e mentre le torri di osservazione sono state dotate di telecamere a lungo raggio, con visione notturna e sensori multipli (per segnalare movimenti sospetti ai centri di controllo), sta facendo discutere gli osservatori internazionali l’utilizzo dei cosiddetti “cannoni sonori“, cioè dei dispositivi acustici a lungo raggio che “sparano” raffiche di rumore assordante e, secondo le intenzioni della polizia greca, dovrebbe dissuadere i migranti e i rifugiati che arrivano dal confine turco a desistere dall’attraversamento.
Questi “device acustici”, montati sui veicoli delle forze dell’ordine, hanno le dimensioni di un piccolo televisore ma i rumori che emettono possono eguagliare il volume di un motore a reazione. “Avremo una chiara immagine ‘pre-border’ di ciò che sta accadendo. Il nostro compito è impedire ai migranti di entrare illegalmente nel Paese. Abbiamo bisogno di attrezzature e strumenti moderni per farlo“, ha detto all’Associated Press il maggiore di polizia Dimosthenis Kamargios, capo dell’autorità di guardia di confine della regione.
Sono stati sperimentati anche nuovi modelli di identificatori biometrici e strumenti che permettono di integrare i dati satellitari con filmati di droni che possono operare su terra, in aria, in mare e sott’acqua. Dopo la protezione dei suoi attraversamenti terrestri la Grecia adesso sta facendo pressioni sull’Ue per consentire a Frontex di pattugliare fuori dalle sue acque territoriali per impedire a migranti e rifugiati di raggiungere Lesbo e altre isole greche via mare, che è la rotta più comune in Europa per l’attraversamento illegale negli ultimi anni.
L’Unione Europea ha investito tre miliardi di euro nella ricerca tecnologica sulla sicurezza in seguito alla crisi dei rifugiati nel 2015-16 quando, in fuga dalle guerre in Siria, Iraq e Afghanistan, più di un milione di persone sono arrivate in Grecia e in altri paesi comunitari.
(Gli unici fessi d’Europa s’siamo noi italiani che continuiamo ad accogliere cani e porci ndr.)
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