Ddl Zan, finalmente si sveglia il Vaticano: “Fermate la legge, viola il Concordato e attenta alla libertà dei cattolici”

di Valerio Falerni – «Così com’è il ddl Zan attenta alla libertà di pensiero dei cattolici». È questa in sostanza la posizione ufficiale del Vaticano sul testo contro l’omotransfobia in gestazione al Senato. E che, attraverso monsignor Gallagher, la Chiesa avrebbe ufficialmente notificato al governo italiano. Il tutto, spiega il Corriere della Sera, nel quadro dei rapporti scolpiti dalle modifiche apportate nel 1984 dal Concordato del 1929. La notizia è clamorosa perché, almeno in forma pubblica, mai era accaduto che le gerarchie ecclesiastiche bussassero al portone della Farnesina per intervenire su un iter legislativo. Evidentemente, il ddl Zan fa storia a sé.

Nota formale del Vaticano al governo: «Fermate il ddl Zan»

Lo confermano due interventi ufficiali della Cei. Il primo nel giugno del 2020 e l’ultimo solo un mezzo fa attraverso una nota del presidente dei vescovi Gualtiero Bassetti. Ma qual è l’aspetto del ddl Zan che il Vaticano ritiene lesivo dello spirito del Concordato e tale da attentare alla libertà dei cattolici? Il documento consegnato al nostro ministero degli Esteri fa esplicito riferimento all’articolo 7 che estenderebbe alle scuole private l’obbligo di istituire la Giornata nazionale contro l’omotransfobia e la lesbofobia. Sotto tale aspetto, considerato che gran parte delle scuole private, sono gestite da religiosi, l’articolo in questione minerebbe la «libertà di organizzazione dei cattolici».

Il nodo delle scuole private

Ma oltre a ciò, il ddl Zan – denuncia il documento – finirebbe per comprimere alla «libertà di pensiero» di quanti si riconoscono nei precetti e nei valori religiosi della Chiesa. In questo caso le preoccupazioni del Vaticano chiamano in causa l’articolo 4 del disegno di legge laddove non esclude rischi di natura giudiziaria anche in presenza di «condotte legittime». Una posizione che riecheggia le perplessità espresse da Bassetti un mese e mezzo fa: «Una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza».

«Commissione paritetica» per il ddl Zan?

È la parte che nel dibattito politico il centrodestra ha tradotto come «deriva liberticida». Che cosa accadrà ora che la nota rimbalzerà dalla Farnesina a Palazzo Chigi? Un punto di caduta, almeno in linea teorica, è rappresentato dall’articolo 14 del Concordato e porterebbe all’attivazione di una «commissione paritetica» che esamini congiuntamente il ddl Zan. Quel che è certo che l’intervento Vaticano segna un vero punto di svolta anche rispetto all’iter parlamentare in corso. Ora che la Chiesa è ufficialmente in campo sarà difficile, se non impossibile, per la sinistra non tenerne conto.

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