Toghe marce, Sansonetti: “La Loggia Ungheria? Roba da colpo di Stato. Il ciclone Fedez lo ha silenziato”

Di Adriana De Conto – “Se è vero, è roba da colpo di stato”. Il ciclone Fedez è servito per oscurare tutto. Piero Sansonetti si scatena sul terremoto che sta investendo la Magistratura e sul caso della Loggia segreta Ungheria. Il direttore del Riformista – che dedica al caso anche un editoriale – è  aggueritissimo nemico di giustizialismo e malagiustizia. E’ furibondo in studio da Nicola Porro su quello che definisce “lo scandalo più clamoroso della storia della Repubblica”. Magistrati, politici, grandi giornali. Ci sono tutti gli ingredienti per farlo infuriare.

A Quarta Repubblica, su Rete 4, si parla del clamoroso terremoto alla Procura di Milano; dei  verbali secretati che il pm Storari nel 2020 ha consegnato all’allora membro del Csm Piercamillo Davigo perché non si fidava dei suoi capi:  tra questi il procuratore capo Francesco Greco. Secondo Davigo questi non avevano intenzione di indagare sulle testimonianze, molto pesanti, dell’avvocato Amara. Dichiarazioni, fornite alla stessa Procura di Milano qualche mese prima, in cui si riferiva tra le altre cose di una loggia segreta “Ungheria“. Influente, formata da toghe e ufficiali della Guardia di Finanza. Quei verbali secretati Davigo non li avrebbe consegnati ai vertici del Csm, ma avrebbe avvertito il vicepresidente David Ermini solo per sommi capi.

Sansonetti: “Lo scandalo più clamoroso della storia della Repubblica”

In studio c’è anche Carlo Nordio che dice che si tratterebbe di “una doppia anomalia”: “Sono diffidente sul contenuto di questo verbale, ma c’è un tale intreccio di interessi che vi è la necessità di fare chiarezza”. Nordio si definisce “incredulo”: “Un sostituto procuratore non può inviare un atto secretato ad un membro del Csm, se poi questo membro del Csm lo riceve, non può tenerselo”. “Non sappiamo se questa loggia sia vera, se è vera è da colpo di Stato! – esplode Sansonetti- . Il sistema Palamara diventa davanti a questo un sottosistema”. A questo punto quanto rivelato da Palamara  sta assumendo ora nuove, inquietanti sfumature. Il direttore del Riformista assserisce che quanto sta accadendo va molto al di là della sua immaginazione. Se queste anomalie procedurali fossero state fatte in un sistema politico, già sarebbero scattati gli avvisi di garanzia, se non le manette”, aggiunge Alessandro  Sallusti, direttore del Giornale.

Sansonetti: “Fedez è arrivato come una manna…”

Con Sansonetti tutti in studio convergono sul fatto che  “è stato scoperchiato il bidone del sistema e comincia ad uscire del fango”.  “Ed è la prima volta che i giornali hanno in mano dei verbali e non li pubblicano”, è furibondo Sansonetti con Repubblica e il Fatto, a cui i plico arrivò in forma anonima.  Il riferimento è alla seconda parte dello scandalo milanese. Il fatto che un corvo al Csm, secondo gli inquirenti una segretaria di Davigo, abbia poi passato quei verbali a varie redazioni a dei giornali. Il  Fatto quotidiano li avrebbe  rispediti alla Procura di Milano, così come Repubblica. “Questo verbale è stato inviato ad una giornalista di Repubblica che si è correttamente rivolta alla Procura, perché il verbale è stato trafugato”, è la difesa (d’ufficio) di Stefano Cappellini, anche lui ospite di Porro. Nell’editoriale Sansonetti accusa il ciclone Fedez che con quel can-can mediatico ha spazzato via Magistratopoli. Facendo un favore soprattutto ai giornali: “Fedez è arrivato come una manna. Ha attirato su di sé tutte le attenzioni. Santo Fedez…”.

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