Professore di diritto: “Il coprifuoco si applica ai carcerati, non ai liberi cittadini. Prima o poi arrivano le rivolte”

da Radio Radio – Coprifuoco sì, coprifuoco no, coprifuoco alle 22:00, coprifuoco alle 24:00… il tira e molla tra i partiti anche all’interno della stessa maggioranza continua. L’esecutivo però prende tempo e rimanda la decisione al mese prossimo: uno slittamento dell’orario, si legge nel testo del decreto si deciderà a maggio “sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale”.

Orario a parte, ciò di cui non si parla è della legittimità di questo coprifuoco. Il Professor Michetti lo ha detto chiaramente ai nostri microfoni: “La libertà di circolazione può essere limitata, non soppressa. Il coprifuoco è una misura totale. È uno stato di semidetenzione che si applica con i carcerati!”

Lo ha detto a margine di un suo commento a quanto sta accadendo in questi giorni nelle principali città italiane: la gente infatti si sta riversando nelle piazze proprio perché esasperata dalle continue limitazioni che privano i cittadini dei diritti più importanti: la libertà e il lavoro.

“Bisogna fare molta attenzione – ammonisce il Direttore di Gazzetta Amministrativa – se tu continui a togliere il pane alle persone prima o poi arriviamo alla rivolta. Una persona disperata non sai cosa può fare”. 

“Il problema è la logica del contrasto, l’odio che si crea tra una categoria e l’altra. E lo si respira quotidianamente. È come se ci siano soggetti che hanno qualcosa in più e soggetti che hanno qualcosa in meno e questo va a violare l’articolo 3 della Costituzione. Quella è una discriminazione. I provvedimenti non possono essere mai ad personam o ad personas.

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