Macché lavoro, le uniche priorità della sinistra anti-italiana sono Ius Soli e Ddl Zan: chi se ne frega dei lavoratori

Ilario Maiolo – Roma, 1 maggio – Ma quale lavoro, oggi per la sinistra le priorità sono Ius soli e Ddl Zan. Se fino a ieri sembrava solamente una battuta il fatto che “la sinistra ama talmente tanto i poveri che cerca di crearne sempre di più”, oggi è realtà. I dati e i comportamenti del governo precedente e quello attuale fanno emergere come la sinistra stia ostacolando qualsiasi forma di ripresa dell’economia. Si afferma questa presunzione, puntando i piedi su decisioni spinte dal centrodestra che vedono come unica arma contro la crisi economica e sociale la riapertura e non i finti ristori mai, o quasi, arrivati.

Sindacati e nuovi amici degli imprenditori

La fiducia negli organi che rappresentano i lavoratori, rasenta ormai lo zero. Nelle piazze sono accompagnati, oltre alle loro bandiere, da festoni riportanti falce e martello. Storico simbolo ripreso e guidato da Berlinguer che a vedere le attuali proposte della sinistra guidata da Letta e Conte si starà rivoltando di continuo nella sua tomba. Nei tavoli di potere, dove le trattazioni dovrebbero portare giovamento, ormai Landini e Co. cercano di continuo quel poco di visibilità che gli può rimanere arrivando addirittura, prima dell’insediamento del nuovo governo, ad essere “super sostenitori” di un banchiere simbolo più assoluto del capitalismo: Draghi.

In Italia nell’ultimo anno si sono persi quasi un milione di posti di lavoro che, come riportano i dati Istat, sono suddivisi in: 372 mila lavoratori a termine, 218 mila dipendenti stabili e 315 mila autonomi. Quindi, come già ribadito prima, c’è poco da festeggiare per i “lavoratori” o ex che siano. Ad aggiungersi alle non-battaglie dei sindacati, c’è sicuramente il rinvio delle cartelle esattoriali. Nessuna dichiarazione su questo tema che, in ogni caso, sembra ufficiale il rinvio a fine mese. L’argomento è stato semplicemente evitato perché la richiesta è stata fatta e accentuata dalla destra e che quindi, secondo gli amici proletari, bisogna passarci sopra con un silenzio tombale dimenticando che le assi di legno e zinco che chiudono la tomba non contengono fascisti ma lavoratori e imprenditori alla fame.

Ius soli e Ddl Zan, le vere priorità della sinistra. Il lavoro può attendere 

Volti dello spettacolo e politicanti si stupiscono e gridano alla propaganda quando vedono che la distribuzione di generi alimentari e quindi, il calore delle piazze, si avvicina ad esempio a CasaPound. Se invece di criticare l’operato di chi in quelle piazze, vicino ai lavoratori c’era, avessero trovato soluzioni adatte o avessero combattuto in prima linea per evitare la disfatta economica e sociale, forse oggi le piazze porterebbero ancora bandiere rosse ma, per fortuna, quei tempi sono finiti. Oggi un intero settore che spazia dal piccolo imprenditore all’operaio di fabbrica, si riconosce in nuova idea di politica sociale basato sull’aiuto piazza per piazza.

La storia insegna, non servono storici o statisti, è tutto già noto: il popolo si muove in massa verso le forze politiche che combattono e difendono tutti i diritti inalienabili dell’uomo e che quindi, possono garantire un pasto sicuro e caldo per la famiglia. Ogni partito può essere libero di disporre le proprie priorità ma, allo stesso tempo, deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Il Pd e in particolare Letta hanno deciso che il target elettorale che vogliono seguire nelle loro future progettualità sono i clandestini. Così con lo ius soli e con il Ddl Zan, coloro che vogliono imporre la propria idea imbavagliando e arrestando chiunque non la pensi come loro, stanno scegliendo la strada migliore.

Ilario Maiolo

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