“Lo Ius Soli e il Ddl Zan non sono la priorità”: gli elettori del PD bocciano Enrico Letta

Le prime settimane di Enrico Letta alla guida del Partito democratico non sono state affatto facili. L’ex presidente del Consiglio ha dovuto raccogliere i cocci di un Pd spaccato e dilaniato da correnti interne, con le dimissioni di Nicola Zingaretti che erano state annunciate con un post al veleno: “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie“. Ma l’ex premier ha deciso di sposare la causa – consapevole delle difficoltà del compito – cercando comunque di vincere la sfida per ricompattare il partito.

Ma il segretario dem ora deve fare i compiti anche con una certa incongruenza con quello che è il sentimento degli elettori del Partito democratico, i quali non si trovano perfettamente d’accordo con la linea tracciata dal loro leader. In più occasioni infatti Letta ha punzecchiato Matteo Salvini sul tema dell’immigrazione, lanciando appena possibile la proposta dello ius soli. Ma siamo sicuri che gli elettori del Pd siano in piena sintonia con l’agenda delle priorità che l’ex presidente del Consiglio vorrebbe realizzare in tempi di pandemia?

Non proprio. Un sondaggio riservatissimo, riporta Dagospia, boccia totalmente la linea del nuovo segretario: per il 65% degli elettori dem, lo ius soli non è assolutamente una priorità. Eppure per Letta si tratta di un tema di grandissima importanza: “Mi sono sentito dire: ‘Ma come, c’è la pandemia e tu parli di ius soli e ddl Zan?’. Il tema dei diritti è fondamentale oggi e domani, è un tema di modernità del Paese. La nostra battaglia su questi temi la continueremo con grande forza“. Ma c’è di più: il 75% si domanda inoltre se ci fosse davvero necessità di postare un tweet a favore di Fedez dopo lo scontro con la Rai per il Concertone del Primo maggio.

Infine non va trascurato il tema delle elezioni Amministrative che dovrebbero tenersi tra settembre e ottobre 2021. Grandi città come Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino saranno chiamate al voto. L’asse giallorosso rischia di essere travolto dal centrodestra che, sempre secondo Dagospia, ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi la vittoria. Bertolaso, nel confronto con Zingaretti, nei sondaggi risulterebbe vincente nella sfida per la Capitale. Anche Albertini, qualora dovesse presentarsi contro Beppe Sala, nelle rilevazioni attuali avrebbe un vantaggio dell’1%. A Torino il candidato del centrodestra Damilano ha un vantaggio di ben 5 punti percentuali su Stefano Lo Russo, tra i possibili candidati del Pd.

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