Il Piano “Criminale” della Germania: “Più centri d’accoglienza in Italia e Spagna per fronteggiare gli Sbarchi”

Mathias Middelberg, portavoce Cdu per gli affari interni e Lena Duepont, parlamentare europea hanno inviato una lettera firmata da entrambi al vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas, specificando come La discussione sulla riforma del sistema di asilo sia di fatto ferma a causa delle divergenze tra gli Stati membri dell’Ue.

«Allo stesso tempo – chiariscono – il flusso di migranti verso l’Europa, in particolar modo lungo la rotta Mediterranea, sia fortemente tornato a crescere. Restiamo dell’idea che l’istituzione di centri di accoglienza in Italia e Spagna lungo le linee del progetto pilota a Lesbo attualmente in fase di pianificazione potrebbe dare un grande contributo ad un’effettiva riduzione delle migrazioni attraverso il Mediterraneo». E proseguono: «La maggior parte dei migranti che sbarca in Italia e Spagna proviene da Paesi dove non vi sono persecuzioni. Una rapida valutazione delle richieste di asilo ed un rimpatrio immediato dovrebbero associarsi a programmi di sviluppo economico nei paesi di origine». Duepont ha chiesto quindi più velocità nei colloqui sulla riforma.

Il fatto è che la Germania ha sempre fatto orecchie da mercante di fronte al problema flussi migratori. Una scarsa collaborazione tra gli Stati membri ha caratterizzato la politica europea degli ultimi anni, che ha lasciato l’Italia sempre sola di fronte all’invasione. Creare nuovi centri di accoglienza sullo Stivale e rimpatriare successivamente i clandestini, senza accordi bilaterali che funzionino, significherebbe riempire ancor di più il nostro Paese di gente che arriva da Nazioni in cui non tornerà mai.

«La proposta di istituire nuovi e più grandi centri d’accoglienza in Italia e Spagna – spiega l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini – , fatta dai due parlamentari tedeschi, conferma la volontà europea di trasformare le nazioni più vicine al nord Africa in giganteschi campi profughi. E questo malgrado essi stessi ammettano che nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di profughi di guerra, ma di migranti economici».

L’esponente di FdI tiene a dire: «Infatti, i lavori parlamentari a Bruxelles sul nuovo patto sulla migrazione procedono sulla linea di impedire i movimenti secondari verso la Germania, la Francia e l’Europa del nord, scaricando l’intero peso dell’immigrazione illegale sugli Stati di primo ingresso. Con tanto di predicozzo ogni volta che uno Stato come l’Italia cerca di porvi un freno e di governare il fenomeno migratorio. Insomma, la situazione per il governo italiano è pessima, ma le prospettive sono persino peggiori». Solo un intervento fermo della politica italiana, ma soprattutto del presidente del Consiglio Mario Draghi, che dovrà imporsi con tenacia sulle proposte assurde che arrivano dalla Germania, ma che sono solo le ultime di una lunga serie, potrà portare forse l’Italia ad avere maggiore credibilità e più peso sullo scacchiere europeo. Visto che, i fatti lo dimostrano, finora ne abbiamo avuto veramente poco.

L’estate, oltretutto, si avvicina e col bel tempo una nuova ondata di migranti in arrivo dalle coste del Nord Africa è pressoché scontata. Ecco perché serve da subito una battaglia per la tutela dei confini nazionali.

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