Milano, 300 fan del rapper marocchino Neima Ezza attaccano la polizia: “Via da qui, è zona nostra” (Video)
di Luisa Perri – Trecento giovani hanno lanciato sassi e bottiglie contro le forze dell’ordine durante un pomeriggio di follia a Milano. Una vera e propria guerriglia urbana nella banlieu milanese di piazza Selinunte. In via Micene, una folla di ragazzi tra i 16 e i 20 anni si era radunata per le riprese del video di un rapper (il marocchino Neima Ezza, nuovo italiano). La polizia, arrivata per disperdere l’assembramento, è stata attaccata con pietre, bastoni e bottiglie. Per disperdere i ragazzi, che si rivolgevano agli agenti gridando “andatevene”, “fuori dalle nostre zone”, si è reso necessario il lancio di un lacrimogeno.
Nella banlieu milanese l’agguato ai poliziotti
La piccola folla di almeno 300 giovani si era radunata nel quartiere intorno alle 17.30 ed è stata subito segnalata alle forze dell’ordine, intervenute inviando sul posto cinque aliquote del Reparto Mobile della Polizia di Stato e del Battaglione dell’Arma dei carabinieri al momento impegnate in città in servizi anti-assembramento.
I ragazzi erano saliti sulle auto in sosta cantando e saltando. All’arrivo delle forze dell’ordine, circa 300 giovani tra i 16 e i 20 anni, che si erano ritrovati in occasione delle riprese video di un rapper c’è stato un fuggi fuggi generale. Il sito locale Pocketnews, riferisce che si è trattato di un diversivo perché poco dopo i fuggiaschi si sono ricompattati e hanno iniziato a lanciare pietre, bastoni e bottiglie verso i poliziotti che li stavano inseguendo, al grido “andatevene”, “fuori dalle nostre zone”. Per disperderli si è reso necessario il lancio di un lacrimogeno. Riportata la calma, la polizia ha deciso di presidiare la zona sino al completo ripristino dell’ordine.
In trecento hanno impegnato polizia e carabinieri
La polizia ha confermato i fatti con una nota. “Sul posto cinque aliquote del Reparto Mobile della Polizia di Stato e del Battaglione dell’Arma dei Carabinieri. Al momento impegnate in città in servizi anti-assembramento, coordinate da un primo dirigente e da funzionari”.
La zona dove sono avvenuti i fatti, piazza Selinunte, è considerata una sorta di kasbah. Infatti si tratta di un quartiere multietnico più volte al centro di fatti di cronaca. Una zona dove si registrano centinaia di occupazioni abusive. “I blandi programmi di sgombero attuati fino ad oggi sono stati insufficienti e del tutto velleitari. È ora di cambiare rotta!”, ha denunciato nei mesi scorsi, Forza Italia in una nota. I fatti di oggi ne sono la conferma.
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