Enrico Letta vuole tenere “sequestrati” gli italiani e cacciare Salvini dal governo: ma il leghista l’asfalta così

– Dopo l’astensione della Lega, che ha scelto di non votare il decreto Covid relativo alle riaperture, prosegue lo scontro nella maggioranza che sostiene il governo Draghi. Mentre Matteo Salvini, infatti, promuove una raccolte firme per contrastare la conferma del coprifuoco, Enrico Letta lo bacchetta invitandolo ad uscire dall’esecutivo. “Il segretario del Pd non si fida degli italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa – ribatte il leader leghista – io mi fido degli Italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere”.

La raccolta firme di Salvini

Il leader del Carroccio, che non ha mai fatto mistero di non apprezzare in toto il nuovo provvedimento, si è mosso per contrastare la riapertura, troppo timida a suo parere, in previsione a partire da domani, lunedì 26 aprile. “È ancora troppo poco. Gli italiani hanno dimostrato enorme pazienza ma adesso penso sia giusto restituire questa fiducia, ha dichiarato l’ex vicepremier durante una diretta sui social. “Le aperture di lunedì 26 aprile non bastano, non sono sufficienti, gli italiani chiedono di tornare al lavoro, con prudenza però tornare al lavoro”

Per rendere più diretto il proprio messaggio di dissenso, Salvini ha lanciato una raccolta firme, condividendo con i suoi follower il link per potersi unire alla protesta. “Combattiamo questo pregiudizio per cui qualcuno vede solo rosso, per ideologia vede solo rosso. Oggi è il 25 aprile: parliamo di libertà”, ha spiegato il segretario del Carroccio nell’introdurre il sito ‘No Coprifuoco’.“Almeno in quelle città dove la situazione è sotto controllo, diciamo no coprifuoco, no vincoli, no chiusure, no restrizioni. Nome, cognome e un click per dire no al coprifuoco”. In meno di un’ora ‘legaonline.it/nocoprifuoco’ aveva già ottenuto ben tremila adesioni. “Il coprifuoco fino a luglio non ha nessun senso, nemmeno fino a maggio”, ha precisato Salvini, nella speranza di raggiungere il milione di consensi per poter tornare ad essere“liberi”.

“Speriamo inizi il conto alla rovescia per tornare a vivere, si augura l’ex ministro dell’Intrerno. “Le battaglie si vincono dentro il governo e non scappando, cercando di limitare la prepotenza di chi vede solo rosso o chiusure”. Un’iniziativa che ha creato un terremoto nella maggioranza, vista la risposta degli italiani. “Nella giornata della Liberazione, Lega in campo per restituire diritti, lavoro e libertà agli italiani: in poche ore già superate 20mila firme per #NOCOPRIFUOCO”, ha infatti dichiarato Salvini.

La reazione di Letta

Tra i più infastiditi dalla raccolta firme indetta dal leader della Lega, e prima ancora dall’astensione nella votazione del Decreto Covid sulle riaperture, c’è il segretario del Partito Democratico.“Draghi ha tenuto il punto nonostante l’astensione dei ministri. Io suggerisco sommessamente di considerare che può succedere una volta, ma non deve succedere più. Se un partito di maggioranza non vuole stare al governo, non ci deve stare”, ha spiegato Letta a Lucia Annunziata durante “Mezz’ora in più”. C’è il rischio che il governo presieduto dall’ex governatore della Bce cada? “Spero di no”, chiosa l’ex premier. “Mi stupisce Salvini che partecipa a una raccolta firme contro il coprifuoco decisa dal governo dove siede”.

Per difendere le scelte fatte dal governo, Letta tira fuori lo spauracchio di quanto accaduto alla Sardegna:“Se le riaperture sono una falsa partenza è un disastro. Basta guardare la Sardegna. Immaginate cosa succederebbe con i comportamenti sbagliati, saremmo costretti a richiudere tutto e l’estate salterebbe. Non ci sono buoni e cattivi, aperturisti e chiusuristi”, dice convinto il segretario dem, “dobbiamo fare riaperture in sicurezza e irreversibili”.

Letta si dice entusiasta del governo Draghi, ma promette una linea dura contro chi si discosterà dai piani dell’esecutivo: “Siamo dentro la maggioranza per il bene dell’Italia, il giudizio su Draghi è positivo e lo sosteniamo, ma è evidente che è maggioranza straordinaria. Se verranno varcate linee rosse, la nostra durezza sarà a prova di diamante”, conclude.

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