Aprire una Partita IVA in Italia è un atto di fede. O forse di incoscienza.La tassazione teorica è del 46%.
Quella reale, spesso supera il 60%.
Anche con tutta la buona volontà, anche con un business plan perfetto e una gestione del cash flow da manuale, puoi comunque fallire.
Ma non perché il mercato ti ha respinto: perché lo Stato ti ha strangolato.
In Italia, l’imprenditore o il freelance inizia a pagare ancora prima di incassare.
Acconti, saldi, contributi, INPS, IVA.
Non appena apri la Partita Iva, (ancora non hai iniziato a trovare i clienti) e gia' ti arrivano i Contributi Inps da pagare , una vera iattura !
Ogni passo è un ostacolo. Ogni errore, una condanna.
Gli acconti sulle imposte poi, sono il simbolo perfetto dell’assurdo fiscale italiano.
Paghi oggi un’imposta su quello che (forse) guadagnerai domani.
Non importa se sei in perdita. Non importa se stai chiudendo.
Lo Stato presume che tu debba guadagnare come l’anno prima.
E se non guadagni? Paghi lo stesso.
L’imprenditore paga prima, lavora dopo.
E chi sbaglia, non viene aiutato. Viene spento.
E se sbagli?
Anche solo per inesperienza o un momento di difficoltà, non ti rialzi più.
Perché il debito verso lo Stato non scade, non si ridiscute, non si dimentica.
Ti segue. Ovunque.
In un sistema così, parlare di "rilancio delle imprese", "innovazione" e "giovani che devono provarci" suona quasi come una presa in giro.
Forse serve più onestà e meno retorica.
O, semplicemente, serve un Paese che non consideri l’impresa un nemico da colpire ma una risorsa da proteggere.
Ogni passo è un ostacolo. Ogni errore, una condanna.
Gli acconti sulle imposte poi, sono il simbolo perfetto dell’assurdo fiscale italiano.
Paghi oggi un’imposta su quello che (forse) guadagnerai domani.
Non importa se sei in perdita. Non importa se stai chiudendo.
Lo Stato presume che tu debba guadagnare come l’anno prima.
E se non guadagni? Paghi lo stesso.
L’imprenditore paga prima, lavora dopo.
E chi sbaglia, non viene aiutato. Viene spento.
E se sbagli?
Anche solo per inesperienza o un momento di difficoltà, non ti rialzi più.
Perché il debito verso lo Stato non scade, non si ridiscute, non si dimentica.
Ti segue. Ovunque.
In un sistema così, parlare di "rilancio delle imprese", "innovazione" e "giovani che devono provarci" suona quasi come una presa in giro.
Forse serve più onestà e meno retorica.
O, semplicemente, serve un Paese che non consideri l’impresa un nemico da colpire ma una risorsa da proteggere.
Conosco ersone che prese dall'entusiasmo imprenditoriale si sono indebitate a vita. Perciò meglio pensarci bene prima di fare questo passo.
RispondiEliminaEsattamente !!
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