Mi tocca fare un po’ di body hacking: installo cristallini nuovi - terza parte

Segue dalla prima parte e dalla seconda parte.

Piccolo aggiornamento sul mio body hacking (intervento di sostituzione del cristallino): va tutto bene e finalmente posso andare al cinema a vedere un film nitidamente (ho scelto Indiana Jones e il Quadrante del Destino). I puntini scuri nel campo visivo sono scomparsi, la guida notturna è tornata a essere un piacere e il bagliore luminoso stellato al centro del campo visivo è diventato quasi impercettibile.

La vista dell’occhio operato è decisamente migliore di quella dell’occhio non ancora operato (per il quale l’intervento è previsto per i primi di settembre). A parte una leggera striatura luminosa a ore 11 e a ore 5 quando guardo oggetti luminosi su fondo scuro (fanali, lampioni, la Luna), la vista è tornata com’era anni fa, prima che io iniziassi a mettere gli occhiali.

Ora li indosso solo per il lavoro a distanza ravvicinata (per leggere o guardare lo schermo del computer), e si tratta di cominciare a decidere cosa fare per il secondo occhio (il destro). La procedura standard consisterebbe nell’installare anche lì un cristallino artificiale dello stesso tipo già installato nel sinistro, ossia una lente che mette a fuoco da circa un metro fino all’infinito (il cristallino artificiale non ha accomodamenti come li ha invece il cristallino naturale), ma mi sto accorgendo che l’occhio non operato vede male da lontano e bene da vicino (almeno di giorno) e che nonostante io abbia in questo momento due occhi che mettono a fuoco a distanze differenti non ho alcun fastidio o disorientamento: anzi, vedo bene anche oggetti vicini. E quindi sto considerando l’idea di installare un cristallino che metta a fuoco da vicino, in modo da avere un occhio per la visione di oggetti lontani e l’altro per quella degli oggetti vicini. In questo modo non dovrei indossare occhiali praticamente mai.

Ho chiesto al medico che mi sta seguendo, e mi ha detto che sì, c’è gente che lo fa; è solo questione di preferenze personali. Ma ovviamente non ci sono garanzie su come il mio cervello elaborerà due immagini con focalizzazioni così dissimili. Per ora se la sta cavando bene, tutto sommato. Ci devo pensare.

Nel frattempo, ho notato una particolarità dell’occhio operato: quando lo muovo di scatto, percepisco una leggera oscillazione dell’immagine, che si stabilizza quasi subito. Anche questo, mi dice il medico, è normale. L’effetto è molto insolito, non fastidioso, e ho provato a documentarlo con un paio di video ripresi usando semplicemente una webcam con una lente d’ingrandimento apposita. Se guardate bene, dovreste intravedere il bordo della lente artificiale (un circolino più piccolo rispetto alla pupilla) e l’oscillazione dell’umor acqueo sotto la cornea (una sorta di “effetto budino di gelatina”).

I video sono stati girati rispettivamente 7 e 22 giorni dopo l’intervento.

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