DragonChase 2022: Crew4 non partirà prima del 26 aprile. Non riusciremo a vedere la partenza dal vivo

Dopo un paio di giorni di voci di corridoio e di ipotesi, è arrivata la conferma ufficiale: la missione Crew-4 non partirà prima del 26 aprile, ampiamente fuori tempo massimo per noi DragonChaser, che dobbiamo rientrare in Europa il 23.

In sintesi, l’annuncio NASA dice che le condizioni meteo hanno reso necessario lo slittamento del rientro della missione Axiom-1 (che ha portato quattro astronauti commerciali a bordo della Stazione grazie a una capsula Dragon). Il rientro inizierà alle 8:35 EDT del 23 aprile con lo sgancio dalla Stazione e terminerà con un ammaraggio al largo della Florida alle 13:46 locali del 24 aprile.

Questo rientro è essenziale per la missione Crew-4 perché la capsula di Axiom-1 attualmente occupa il punto di attracco (docking port) che verrà usato dalla Crew-4. 

Lo slittamento del rientro di Axiom-1 comporta quindi il fatto che Crew-4 non possa partire prima delle 4:15 del 26 aprile, con altre possibilità il 27 e 28. NASA, SpaceX e Axiom vogliono infatti “fornire un intervallo di due giorni dopo il ritorno di Axiom-1 per riesaminare i dati del suo ammaraggio e per prepararsi per il lancio”, dice l’annuncio.

Intanto l’equipaggio di Crew-4 ha trascorso la giornata al Kennedy Space Center, qui in Florida, effettuando una prova generale del conto alla rovescia del proprio lancio. Nel corso della notte, il comandante Kjell Lindgren, il pilota Robert Hines e le specialiste di missione Jessica Watkins e Samantha Cristoforetti hanno indossato le tute pressurizzate e sono entrati nel veicolo, completando la prova generale con successo. Il loro razzo Falcon 9, in cima al quale è montata la capsula Dragon, è sulla rampa di lancio 39A.

Noi ci consoleremo tra poche ore assistendo al lancio di un altro vettore Falcon, che porterà in orbita dei satelliti Starlink. Sapevamo sin dall’inizio dell’avventuretta che c’era il rischio di non poter vedere la partenza di Samantha Cristoforetti e abbiamo accettato questo rischio, sfruttando la nostra trasferta negli Stati Uniti per visitare alcune attrazioni locali. Ma questa è un’altra storia.

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