Garante della Privacy, frena la commistione tra Asl e Agenzia delle Entrate nel controllo dei Vaccinati.

 

Pasquale Stanzione, Garante della privacy, boccia la commistione tra Asl e Agenzia delle entrate nel controllo dei vaccinati. «Sarebbe più corretto che si limitasse a riscuotere le multe».

Consegnare al Fisco i dati sanitari dei singoli cittadini, nell’intento di far vaccinare tutti quanti contro il Covid, è un sistema che andrebbe evitato perché si prestaviolazioni della privacy e abusi vari. È quanto ha ribadito ieri il presidente dell’Autorità garante della privacy, Pasquale Stanzione, in audizione presso la commissione Affari sociali della Camera dei deputati. In sostanza, l’Agenzia delle entrate e riscossione andrebbe coinvolta nel rapporto tra ministero della Salute e utente solo come ente chiamato a riscuotere le eventuali multe inflitte a chi viola l’obbligo vaccinale.

E quindi senza poteri di accertamento e di accumulazione di dati sensibili, come le patologie che possono far venir meno l’obbligo di vaccinazione per chi ha più di cinquant’anni. In tutte le fasi diverse dalla riscossione, ha spiegato Stanzione, «l’intervento dell’Agenzia non appare legittimato».

Il Garante ha spiegato ai deputati i punti deboli delle ultime norme per fronteggiare l’emergenza della pandemia cinese, contenute nel decreto numero uno del 2022, con particolare attenzione al contestato green pass. La multa di 100 euro per chi ha più di 50 anni e non si vaccina, che diventa di 400 euro se si entra in un luogo dove è richiesto il certificato verde, al di là del merito pone evidenti problemi di protezione dei dati personali perché il governo di Mario Draghi ha affiancato alle Asl l’Agenzia delle Entrate, cui spetta di incrociare le tessere sanitarie con gli elenchi dei vaccinati.

 Il Garante ha infatti osservato che nella fase della contestazione ci può essere un contraddittorio tra cittadino e Asl, «rispetto al quale l’Agenzia è estranea per funzione istituzionale e previsione normativa e, nonostante tale estraneità, quest’ente è comunque coinvolto in un trattamento di dati sensibili che rischia di risultare eccedente». In sostanza, il Fisco con le nuove «disposizioni urgenti» mette le mani su tutta una serie di dati relativi alla condizione vaccinale dei singoli, mentre sarebbe più corretto che si limitasse a riscuotere le multe...Continua su Articolo Originale...

Commenti