Vaccini, inchiesta choc travolge Bruxelles: “L’Unione Europea ha regalato 31 miliardi a Big Pharma”

Di Elena Sempione – Roma, 23 set – Chi parla di Big Pharma, si sa, viene subito squalificato come un «complottista». Tuttavia, se presumere l’esistenza di una grande cospirazione dei colossi del farmaco è da ingenui o faciloni, pensare che le grandi case farmaceutiche non facciano i loro sporchi giochi è da sciocchi o sprovveduti.

A gettare una luce ancora più fosca sulla questione ci ha pensato una recente ed esplosiva inchiesta, che ha accusato la Commissione Ue di aver regalato ben 31 miliardi di euro a Big Pharma.

Un’inchiesta esplosiva

L’inchiesta che sta scuotendo i palazzi di Bruxelles è stata condotta da Maxence Peigné per Investigate Europe, il quale ha contattato negoziatori Ue, ex negoziatori, Ong, politici e rappresentanti delle Nazioni Unite che hanno trattato con i colossi di Big Pharma. Le conclusioni dell’inchiesta sono tre e così riassunte dal giornalista: «1. Gli accordi sulle dosi vengono stipulati a porte chiuse tra l’Ue e le aziende farmaceutiche; 2. le nuove varianti, la competizione internazionale e la poca chiarezza intorno ai costi di produzione hanno permesso a Pfizer/Biontech e a Moderna di alzare i costi per i contribuenti europei; 3. l’idea di promuovere i vaccini come un bene pubblico globale è stata accantonata durante la prima fase di approvvigionamento».

Così Big Pharma ha gabbato la Ue

Insomma, gli accordi tra Commissione Ue e Big Pharma sono stati poco chiari e hanno gonfiato le tasche di qualcuno: «Nel settembre del 2020 Sandra Gallina, capo negoziatore per i vaccini della Commissione Ue, ha promesso ai membri del Parlamento europeo che le dosi sarebbero costate tra i 5 e i 15 €. “Non possiamo andare oltre certi limiti perché non sarebbe conveniente”, ha detto al comitato per la sicurezza sanitaria. Ma non sapeva che il suo limite massimo sarebbe crollato sotto le pressioni dei produttori dei vaccini». Infatti, prosegue Peigné, «un anno dopo la promessa di Gallina, due dei quattro fornitori dell’Ue hanno gonfiato i propri prezzi. Documenti arrivati al Financial Times rivelano che il vaccino di Pfizer ora frutta 19,50 € al posto dei 15,50 € precedenti. Allo stesso modo una dose di Moderna costa 25,50 $ (21,60 €), più dei 22,50 $ del primo accordo, anche se meno dei 28,50 $ del secondo».

«Le multinazionali dei vaccini sono state avide»

Insomma, andando a fare i conti della serva, «l’Europa potrebbe aver pagato 31 miliardi di euro in più secondo la People’s Vaccine Alliance, una coalizione di cui fanno parte più di 70 organizzazioni umanitarie. Questa valutazione si basa su uno studio dell’Imperial College di Londra, che dimostra che i vaccini a mRNA potrebbero essere prodotti in massa per cifre ridotte, tra gli 1,18 $ e i 2,85 $. Di conseguenza, il profitto ricavato da ogni dose supererebbe il 794% per Moderna e il 1.838% per Pfizer».

In sostanza, «le multinazionali dei vaccini sono state avide», ha dichiarato Anna Marriott della People’s Vaccine Alliance. Stando alle sue stime, i contribuenti europei hanno pagato tre volte tanto il dovuto: «Prima con i miliardi alla ricerca, poi con i prezzi gonfiati che prosciugano i fondi pubblici e infine perché le aziende farmaceutiche pagano poche tasse». C’è chi dice che i negoziatori di Bruxelles avrebbero avuto le mani legate. Ciò nonostante, nel confronto con Big Pharma, è chiaro che la Ue ha fatto l’ennesima figuraccia. Tutta a carico dei contribuenti, ovviamente.

Elena Sempione

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