Perugia, albanese insegue un ragazzino e tenta di violentarlo nel parcheggio: arrestato per violenza sessuale

Di Francesca Marruco – Lo ha seguito fino al motorino e ha attaccato bottone con lui chiedendogli un’informazione riguardo il tragitto di un autobus e riguardo un modello di computer. E poi da un momento all’altro gli ha messo le mani addosso: con la destra lo ha abbracciato e con l’altra lo ha toccato sul torace e poi ha indugiato sui genitali.

Il ragazzino ha avuto per fortuna la prontezza di distrarlo, indicandogli qualcosa con la mano e in quei pochi secondi è riuscito a mettere in moto lo scooter e scappare via. Sottraendosi dalle grinfie di un quasi insospettabile. Un uomo che fino a due minuti prima si aggirava per le corsie di Decathlon insieme ai due figli piccoli.

Lasciati poi allo zio per inseguire il quindicenne e molestarlo nel parcheggio. Un uomo di 29 anni di origine albanese, formalmente incensurato, che adesso è finito in cella per violenza sessuale. L’inquietante episodio è avvenuto martedì pomeriggio, in pieno giorno, nel parcheggio del centro commerciale Decathlon di Corciano.

Alla centrale operativa della polizia è arrivata la richiesta di un uomo che raccontava del gravissimo episodio appena accaduto al figlio quindicenne. Gli agenti della squadra volante, alla guida del commissario Monica Corneli, si sono precipitati sul posto, e con loro anche la vittima e il suo papà.
E lui era ancora lì nel parcheggio.

Stavolta con figli, cognato e nipoti al seguito. I poliziotti lo hanno fermato immediatamente e hanno subito acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza del parcheggio e dell’interno del negozio. E l’occhio elettronico ha ripreso tutto: nelle corsie si vede il 29enne che segue il minorenne. Lo osserva. Lo pedina. Come un vero predatore. Poi molla i figli al cognato e lo segue nel parcheggio dove lo aggredisce. Le manette sono state immediate.

Ieri mattina, via Teams, l’uomo è comparso dinanzi al gup, Piercarlo Frabotta, per l’udienza di convalida dell’arresto. Come richiesto dal pm di turno, Gemma Miliani, il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere, non ritenendo possibile collocarlo in una casa in cui vive con due minori.

Con il giudice il 29enne ha negato tutto: in lacrime ha detto che il suo gesto – descritto come una sorta di pacca per ringraziare dell’informazione ricevuta – è stato male interpretato. Ma il gip non gli ha creduto. E forse adesso, alla luce di quanto accaduto martedì, anche quei due precedenti episodi che lo riguardano e che coinvolgono minori, finiti all’attenzione dell’autorità giudiziaria potrebbero essere letti sotto una luce diversa. Nel quartiere il 29enne sarebbe un personaggio conosciuto.

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