Green Pass, partenza da Incubo... un Flop annunciato...Bar e Ristoranti che lo chiedono ricevono disdette e rimangono vuoti. Segnalazioni negative anche su TripAdvisor


Non si riescono a fare controlli, non si capisce chi e come deve fare la Gestapo, i clienti, anche quelli vaccinati, rinunciano per le troppe difficoltà e cancellano le prenotazioni, le attività economiche sono allo sbando.

E dire che Draghi, nella sua lungimiranza da economista e con il suo paternalismo protettivo aveva detto esattamente che il green pass era necessario per tenere aperte le attività.

Almeno all’esame di microeconomia e a quello di economia aziendale e marketing sarebbe stato sonoramente bocciato.

“L’avvio dell’obbligo di green pass, da pochi giorni obbligatorio per consumare al chiuso in bar e ristoranti, si sta rivelando un disastro, tra malfunzionamenti dell’app deputata a scansionare il certificato, clienti che fanno resistenza e tavoli che – in questa situazione di incertezza – rimangono vuoti”.

Lo dichiara Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet, l’associazione che riunisce ristoranti, bar e le altre imprese della somministrazione aderenti a Confesercenti.

“Come temevamo, l’introduzione dell’obbligo ha creato incertezza sugli avventori, che preferiscono evitare complicazioni e scelgono di consumare solo all’aperto, ignorando le sale interne. 

I ristoranti al chiuso restano desolatamente vuoti, anche perché paradossalmente occupare quei tavoli al chiuso significa comunque aderire ad un modello esibizionista di stigmatizzazione sociale.

E non tutti vogliono lasciare fuori gli amici o i parenti e i ragazzini di 12 anni….

Fallimento totale anche nei musei e nelle sagre.

E si aggiunge anche la beffa di chi ha aderito all’appello di #ioapro: quasi 300 ristoranti; oltre 200 bar, più di 50 fra palestre e centri fitness.


Tutte ben ripartite per categoria e geolocalizzate su una mappa, indicate con nome e indirizzo e contatti. Per entrare non serve il Green pass.

E su TripAdvisor compaiono miriadi di recensioni negative per le attività che richiedono il green pass per accedere.

Già in Francia molti locali sono diventati club privati con la quota associativa simbolica di un euro, per non chiedere passaporto sanitario.

Di certo ne vedremo delle belle, nei prossimi giorni, ma qualcuno....nonostante l'evidenza, continuera' sempre a dire che "Speranza" e' un statista e che Draghi sia un Guru dell'economia :(

Confesercenti.it



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