Professor Meluzzi: “Con la vaccinazione di massa le élite testano tecniche di condizionamento di massa”

Di Alessandro Meluzzi – Siccome le cose cambiano continuamente, non è detto che le leggi del caos non produrranno prima o poi qualche elemento di difficoltà ai grandi registi di questo disegno a cui noi stiamo assistendo. Registi che a loro volta, nelle loro cabine di regia, certamente stanno adattando «il progetto» a quello che sta accadendo.

Probabilmente stanno anche prendendo atto del crollo della finzione di Fauci, del crollo della finzione sul non-Wuhan del virus. Stanno prendendo atto degli effetti collaterali in parte previsti e in parte non previsti della campagna vaccinale di massa.

Siccome probabilmente, come ha detto bene il dottor Zangrillo, oggi siamo in una fase di quiescenza virale, cioè nella fase estiva in cui notoriamente i virus respiratori, i virus del raffreddore, il rinovirus e il coronavirus non circolano, dobbiamo prepararci a quello che sarà il vero momento drammatico, cioè quando i virus respiratori si ripresenteranno puntualmente. Come ogni anno.

Come andrà a finire la campagna vaccinale?

Lì ci saranno due possibilità: la prima è che non succederà niente di grave. Cioè, che alla fine, vaccinati e non vaccinati andranno incontro ad una situazione virologica normale. Come normali sono state quelle che hanno preceduto questi anni, perché anche secondo i dati dell’Istat il numero generale di morti per malattie virali respiratorie del 2020-2021 non ha avuto scostamenti significativi rispetto al 2015. Questa è l’ipotesi benevola.

L’altra ipotesi avanzata da molti virologi e immunologi importanti, di cui il capofila è il professor Montagnier, prevede che la campagna vaccinale fatta in presenza di diffusione massiccia del virus potrebbe produrre gravissimi danni

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