In Gran Bretagna il 40% dei ricoverati è vaccinato: qualcosa non torna nella narrazione del “regime sanitario”

Da Libero Quotidiano – A ridosso del “Freedom Day”, continua a destare preoccupazione la crescita considerevole di contagi . Sono circa 50mila i casi giornalieri con un incremento di ospedalizzazioni e decessi. E questo nonostante la campagna di vaccinazione sia particolarmente avanzata in Gran Bretagna: l’88% della popolazione adulta britannica (46,3 milioni) ha già ricevuto la prima dose e il 68,8% (36 milioni) ha completato il ciclo vaccinale.

Il preparato anglo-svedese AstraZeneca è tuttavia considerato meno efficace dell’americano Pfizer per contrastare le varianti, ma diminuisce comunque il rischio di contrarre il virus in maniera aggressiva. Il neoministro della Sanità britannica, Sajid Javid si trova infatti in isolamento con sintomi lievi. In quarantena anche il primo ministro Boris Johnson e il cancelliere Rishi Sunak.

I casi di ricovero di persone completamente vaccinate sembra tuttavia in forte crescita; il 40% in più della settimana prima della riapertura del 19 luglio. In questo contesto non ha certo aiutato una dichiarazione contorta del capo scientifico Patrick Vallance, che lunedì aveva affermato in conferenza stampa che “Il 60% dei ricoverati ha ricevuto ambedue le dosi di vaccino”, per poi correggersi repentinamente: “Volevo dire che il 60% dei ricoveri è di persone non vaccinate”.

Parole che lascerebbero però intendere che al restante 40% sia stata somministrata almeno una dose di vaccino e che porta comunque all’ospedalizzazione. Secondo i numeri diffusi dal governo inglese, i ricoveri al giorno sarebbero circa 700, con una crescita complessiva del 38% rispetto alla settimana precedente. I decessi riportati nella giornata di ieri sono stati 96, una crescita del 60% in rapporto alla settimana precedente. Secondo il Giorno, questo sarebbe dovuto ai giovani, fascia meno vaccinata e anche la più esposta al virus. Ieri erano 611 i ricoverati in terapia intensiva, tra questi anche non pochi giovani.

Il dott. Pierluigi Struzzo, specialista in malattia dell’apparato respiratorio, definisce Boris Johnson un “farfallone e un giocatore d’azzardo”, lodando tuttavia la rapidità della campagna vaccinale messa in atto dal governo britannico. Impegnato al King george’s Hospital di Illfors nell’Essex, Struzzo ha aggiunto che: “In questo momento vediamo meno contagiati arrivare in ospedale. Questo Paese ha saputo osare quando serviva, noi invece siamo stati penalizzati dalle lunghezze dell’Ema, dalla disinformazione dei vaccini”. La riapertura totale promossa da BoJo? Secondo l’esperto “è senz’altro una scommessa, un rischio grosso, ma potrebbe anche pagare”.

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