Da Il Secolo d’Italia – Mario Capanna non voterebbe il ddl Zan. L’ex leader del Movimento studentesco sessantottino ha spiegato perché a margine della presentazione al Senato del libro di cui è co-autore ‘Parlamento mondiale – Perché l’umanità sopravviva’ scritto per Santelli editore.
La stessa posizione dunque di molti esponenti di destra, accusati per questo di essere omofobi e contro i diritti delle minoranze. Anche verso Capanna arriveranno accuse di questo tipo? E’ improbabile, a dimostrazione della strumentalità di un dibattito che mira solo a colpire chi non ai adegua al “pensiero unico” dell’ideologia gender.
Capanna non è stato tenero, nelle sue dichiarazioni, nei confronti della sinistra. “Se la sinistra non torna a fare il suo lavoro – ha detto – è ovvio che lo spazio viene invaso dalla destra e da vari populismi”.
“Lo stato della sinistra – ha aggiunto- è chiaramente sofferente: perché ha largamente introiettato il punto di vista dominatore e non fa più il suo mestiere. Quando ha fatto il suo mestiere, ed era all’opposizione, mi riferisco al Pci, con le lotte di massa si conquistarono cose fondamentali di cui ancora oggi godiamo i frutti: Statuto dei lavoratori, divorzio, assistenza sanitaria nazionale, il nuovo diritto di famiglia”.
“Era opposizione -sottolinea- ma aveva rapporto diretto e linfa vitale con larghi settori popolari. Oggi niente, la sinistra galleggia in questa iper-coalizione in cui non svolge più il suo mestiere . Se non svolta, la storia la costringerà a chiudere bottega“.
Quanto al Pd da lungo tempo – chiosa Capanna – non ha più nulla di sinistra. “E’ un semplice partito riformista che non ha la levatura e il prestigio della Spd o del Labour. E’ in difficoltà, non solo perché lo dicono i sondaggi ma perché è in difficoltà nella stessa azione di governo”.
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