Spese elettorali, tegola per il PD. Rinviato a giudizio Rossi per falso: spesi 600mila euro, ma dichiarati 59mila

Da L’Arno L’ex presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sarà processato per presunte irregolarità nella campagna elettorale per le elezioni del 2015. Il gup del Tribunale di Firenze lo ha rinviato a giudizio, insieme al commercialista Luciano Bachi, con l’accusa di falso ideologico. Il processo avrà inizio il 18 febbraio 2022. Secondo la Procura di Firenze Rossi avrebbe indotto in errore il collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte di Appello di Firenze, dichiarando di aver speso 59.367,53 euro per la campagna elettorale, mentre in realtà, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto e speso denaro ulteriore per circa 600.000 euro.

Rossi e Bachi, sempre secondo l’accusa, avrebbero allegato “i relativi rendiconti da cui risultava il ricevimento di contributi per euro 70.275,00, mentre in effetti avevano ricevuto e speso l’ulteriore somma di circa 600.000 euro, inducendo in errore lo stesso collegio regionale di garanzia elettorale che, con provvedimento 4/2/16 attestava il falso certificando la completezza e la regolarità dei rendiconti”.

Rossi si difende dall’accusa

“Secondo la procura – sostiene l’ex presidente della Regione – avrei superato il tetto delle spese elettorali ma la procura si riferisce alla mia attività politica di più anni e non allo stretto periodo di campagna elettorale che se ben ricordo è di 55 giorni. Quindi confido che in sede di dibattimento dimostreremo la mia correttezza”. E aggiunge: “L’accusa di finanziamento illecito è stata archiviata dagli stessi procuratori, in sede di indagine: è un’attestazione di onestà nei miei confronti”. Rossi fa riferimento a una seconda dichiarazione presentata, relativa alle spese, per cui è stato prosciolto con la formula che “il fatto non sussiste”. La prima dichiarazione, invece, per cui si è arrivati al rinvio a giudizio, si riferisce alle spese sostenute da Rossi ancor prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale, con diverse iniziative tra cui la pubblicazione di un libro e le spese sostenute per promuovere il candidato sui social network.

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