Malta (come prevedibile) chiude i porti alla nave di MSF con 410 clandestini. Ora l’Ong punta verso l’Italia

I primi due recuperi sono stati effettuati in acque internazionali al largo delle coste della Libia. Uno conta 97 persone a bordo di una barca di legno, il secondo 21 su una barca in vetroresina. Sono presenti a bordo, fanno sapere i volontari di Medici senza frontiere attraverso Twitter, anche donne e minori non accompagnati. Mentre “gli ultimi quattro salvataggi di Geo Barents sono stati condotti nella regione di ricerca e salvataggio maltese. Ma Malta ha respinto le nostre richieste”, affermano da Medici Senza Frontiere. L’isola ha dichiarato di non essere in grado di fornire un posto sicuro ai migranti. Il rifiuto di La Valletta non è di certo una novità, questa scena si ripete da inizio anno e ogni volta è l’Italia a doversi occupare di chi arriva. Medici Senza Frontiere è tornata ad operare autonomamente dopo quattro anni. Nell’ultimo periodo, infatti, ha lavorato con l’Ong francese Sos Mediterranée utilizzando prima la Aquarius e poi la Ocean Viking. Negli ultimi mesi, però, è tornata da sola sulle coste della Libia.

L’Ong, dal momento che i migranti non sono stati (ancora) accettati da nessun Paese, è subito tornata all’attacco degli stati costieri affermando che quest’ultimi “hanno l’obbligo di adempiere ai loro doveri di coordinare le attività di ricerca e salvataggio come da convenzioni internazionali e di prevenire la perdita di vite in massa”. E accusa: “Bisogna trattare i naufraghi come esseri umani dignitosi, non come pedine, hanno condotto viaggi strazianti e sono esausti”. Sempre l’Ong, inoltre, ha voluto ricordare che dall’inizio di quest’anno sono almeno 674 le persone che sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, definito “il confine marittimo più mortale”.

Fin qui, per ciò che riguarda la dignità dell’essere umano e il diritto ad avere una vita accettabile, nessuno è contrario, ciò che crea dibattito e che fa sorgere il problema è lo stato di Malta che continua a fare il furbo lasciando all’Italia tutti gli sbarchi e non volendosi prendere le responsabilità che gli spettano. È necessario ricordare infatti che proprio lo scorso sabato sono arrivati a Lampedusa ben 1.215 immigrati. Questi sono giunti nell’isola mediante venti barconi nella notte e hanno raggiunto il luogo mettendo in grande difficoltà il sistema di accoglienza dal momento che il campo presente è progettato per 250 persone, non per più di mille. Se l’Italia, dunque, accettasse anche questa volta, togliendo per l’ennesima occasione, da sei mesi a questa parte, i doveri che spettano a Malta, farebbe attraccare uno tra gli sbarchi più numerosi del 2021.

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