Anticipa il vaccino per avere il “green pass” e andare in vacanza: 42enne colpita da ictus cerebrale, è gravissima

Di Si sarebbe vaccinata a breve con Pfizer, ma ha anticipato l’appuntamento grazie all’open day. Una decisione che potrebbe rappresentare un crocevia di quelli inattesi nella vita, quella di Irene Cervelli, 42enne della Piana di Lucca colpita da ictus ischemico giovedì scorso (4 giugno) dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca il 26 maggio. Attualmente si indaga sulla possibile correlazione fra il tanto dibattuto siero e le condizioni della donna, ancora ricoverata in gravissime condizioni nel reparto di neurorianimazione del Cisanello di Pisa, dopo esser stata sottoposta a due interventi chirurgici.

“Sembrava tranquilla il 26 maggio quando è uscita di casa diretta all’ospedale”. racconta il fratello Francesco Cervelli, ancora incredulo per l’accaduto. È stato l’uomo insieme ai familiari, infatti, a presentare un esposto, sottoponendo il caso ai carabinieri e chiedendo, tramite l’avvocato, il sequestro della cartella clinica. “Anzi – spiega – era molto contenta di aver anticipato la vaccinazione in vista delle ferie. Voleva andare in vacanza serena, per questo aveva scelto di rinunciare a Pfizer per AstraZeneca. E non temeva questo tipo di siero: Irene sosteneva con convinzione la campagna vaccinale contro il Covid proprio come ogni altra vaccinazione e non ha mai avuto alcuna reazione avversa a nessun vaccino. Mai, prima di questo”.

“Anche perché – continua l’uomo – mia sorella non soffriva di nessuna malattia, e subito dopo l’iniezione di AstraZeneca ha accusato solo un po’ di stanchezza, fatica e dolore alle ossa. Nessun accenno di febbre, come invece è capitato a molti. Basti pensare che il giorno seguente l’iniezione è andata al mare e ha guidato da sola fino a Camaiore. Stava bene – ribadisce – almeno fino a quando non è rientrata a casa l’altro giorno: dopo aver montato le scale, infatti, è crollata per terra. Abbiamo trovato la macchina perfettamente parcheggiata sotto casa. Tutto lascia pensare che sia stata colta da un malore improvviso. I soccorsi sono stati tempestivi, ma non c’è stato molto da fare”.

Attualmente in prognosi riservata, Irene Cervelli sarà sottoposta a una cura farmacologica per combattere i danni potenzialmente riconducibili al vaccino: una prima trombosi su una vena, seguita da ulteriori complicazioni e una conseguente embolia di piastrine nella notte successiva. Una situazione per ora stabile. La famiglia non si dà pace: “Siamo tutti molto scossi. I miei genitori si sono già vaccinati tre mesi fa con Pfizer, essendo anziani ed estremamente vulnerabili. Io – spiega il fratello – ho l’appuntamento per la prima dose il 27 giugno. Ma valuterò se presentarmi: fino a giovedì mattina non avevo dubbi, ora non so più cosa fare. Parlerò con il mio dottore sull’eventualità di farlo o meno”.

“Ancora non mi rendo conto totalmente di quanto successo. La mia priorità adesso – conclude Francesco – è sostenere i miei anziani genitori, devastati dall’accaduto. Papà e soprattutto mamma, già provata in passato da problemi di salute. Cerco di tenere le redini della famiglia, anche con l’aiuto del mio medico. Per il resto, non ci rimane che aspettare: la situazione di mia sorella è grave ma stabile, bisogna vedere come si evolverà. E a livello legale non possiamo fare molto: Irene aveva firmato il consenso alla somministrazione di AstraZeneca, prendendosi ogni responsabilità sulle possibili conseguenze. Abbiamo però presentato un esposto ai carabinieri, per evitare che situazioni simili si possano ripetere in futuro”.

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