Covid, Monsignor Viganò al vetriolo: “Case Farmaceutiche, Politici e Media complici del Protocollo Criminale”

Non ha mai peli sulla lingua Monsignor Carlo Maria Viganò, ora più che mai nel tempo pandemico. Tempo che a detta di molti preannuncia il Grande Reset, quell’azzeramento radicale di tutte le nostre coordinate politiche, sociali ed economiche che le élite globaliste intendono declinare a loro favore.

Tra una bordata contro l’insediamento di Draghi a Palazzo Chigi e una lettera a Trump di denuncia degli orrori di mondialismo e deep state, l’ex nunzio apostolico ritorna con una missiva pubblicata qualche giorno fa su blog del vaticanista Marco Tosatti. In essa si scaglia contro chi, ipnotizzato «dall’indottrinamento mediatico, si ostina a considerare una grave influenza stagionale come un flagello pandemico, inefficaci le cure conosciute e miracolosi i cosiddetti vaccini dichiaratamente inutili e dannosi».

In tema di coronavirus Viganò ne ha per tutti. Contro i colossi farmaceutici, che «non solo non hanno seguito i protocolli ordinari per la sperimentazione dei farmaci, ma hanno alle loro spalle una lunga storia di condanne per aver già in precedenza causato gravi danni alla popolazione».

Il monsignore condanna l’aver preteso «l’immunità totale per i danni che dovessero derivare ai pazienti, ai quali viene chiesto di firmare, assieme al consenso informato, una forma di liberatoria. Così, assieme agli scandalosi profitti per la vendita dei vaccini, le multinazionali del farmaco si garantiscono l’impunità per un’operazione criminale, condotta con la complicità delle Istituzioni internazionali e dei Governi».

Viganò prosegue puntando il dito contro «i termini contrattuali degli accordi stipulati dagli Stati e dall’Unione Europea con queste case farmaceutiche», che «sono inaccessibili e secretati: nemmeno i Parlamentari ed i rappresentanti politici possono conoscere le clausole che hanno dovuto approvare a scatola chiusa»...Continua su Articolo Originale...



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