Oltre il ridicolo: per il “leccapiedi di regime” Travaglio, il mercato delle vacche lo fa Salvini e non Conte

Di Alberto Consoli – La prima pagina del Fatto Quotidiano è una gran sagoma. A cosa non arriva il giornale diretto da Marco Travaglio per difendere l’ operazione di Conte nel raccattare voltagabbana qua e là. Arriva a ribaltare la frittata: non è Conte a caccia dei “costruttori” per salvare il posto a Palazzo Chigi ma è la Lega.  “Campagna acquisti, gli sms leghisti ai 5S”, titola il Fatto rimpolpando il tutto con un  Matteo Salvini che starebbe offrendo “buoni ruoli” per portare a casa almeno 4 o 5 parlamentari. Indebolendo così ulteriormente la maggioranza giallorossa che tanto piace a Travaglio e al Fatto.

“Il Fatto” di Travaglio rivolta la frittata

I leghisti che cercano gli “anti-responsabili” leggittimamente  sarebbero  brutti e cattivi , mentre Giuseppe Conte ne uscirebbe come l’eroe di giornata. Il premier in questo quadretto sarebbe un eroe. Alla stregua di un “padre della Patria”che starebbe offendo un “progetto politico” – che coraggio-  all’Italia e non una maggioranza raccogliticcia per salvare poltrone. Siamo ben oltre il ridicolo. E’ il rovesciamento della realtà.

Il Fatto usa parole grosse: “Destra vo cumprà”. Le telefonate e le promesse di Conte che in queste è a caccia grossa, come le giudica invece? Frutto di retroscenisti pazzi? Il quotidiano ha tirato in mezzo  Claudio Borghi, che starebbe scrivendo ai 5 Stelle offrendo quei “buoni ruoli” che la Lega andrebbe promettendo. Il fatto è che la partita decisiva si giocherà al Senato e non alla Camera: infatti le indiscrezioni già ben note degli ultimi giorni riguardano proprio alcuni senatori del Movimento che starebbero trattando il passaggio alla Lega, come svelato dall’ex ministro Centinaio.

Lega, la risposta di Borghi al “Fatto”

“La Lega apre il suk” è il titolo dell’articolo all’interno: “La sfacciataggine non è certo mai mancata alla Lega”, si legge nell’incipit. Il termine “sfacciataggine” in questo contesto è ridicolo. “Purtroppo per il Fatto Quotidiano non conosco senatori grillini” è la risposta di  Claudio Borghi in un tweet al giornale diretto da Marco Travaglio. Poi aggiunge: non ci sarebbe nulla di strano se dovessero verificare fughe verso la Lega: “Se un partito rinnega tutti i punti del suo programma elettorale, fino all’alleanza con Mastella, per me dovrebbe essere doveroso per un eletto in quel partito lasciarlo e trasferirsi altrove”. Già, perché Travaglio si stupisce così tanto?

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