Nell’amichevole di ieri contro il Venezuela, vinta per 2 a 1 dall’Italia, ha debuttato anche la nuova maglia degli Azzurri. Ma fin dal sua presentazione, avvenuta il 14 marzo, c’è chi ha contestato la volontà “suscitare un senso di orgoglio e di appartenenza” e di esaltare “in chiave sportiva il senso identitario delle parole dell’Inno di Mameli”.
Come nota oggi Daniele Dell’Orco su Libero: “Il solo richiamo all’Inno nazionale ha fatto sobbalzare i progressisti nostrani, da sempre allergici a qualsiasi declinazione del termine ‘identità’.
Oltretutto c’è chi polemizza perché quei versi sarebbero troppo bellicisti e guerrafondai, una chiamata alle armi a cui vorrebbero rispondere con qualche lacrimoso messaggio pacifista.
Tuttavia le critiche per la nuova maglia della Nazionale non sono arrivate solo da sinistra: “C’è anche chi, però, la contesta in senso opposto: che senso avrebbe, dicono i detrattori, un richiamo ad un patriottismo che non esiste più e ad un verso che segue quel ‘siamo pronti alla morte’ a cui nessuno, o quasi, sarebbe mai disposto ad aderire?”...Continua su Articolo Originale...
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