Il Pd rinuncia a uno dei suoi simboli, per il quale in tutti questi anni si è vantato tanto: le Primarie. Ovvero, la scelta dei candidati alle elezioni di turno fatta dal voto della base.
In effetti, sono lontani i tempi di quando oltre 3,5 milioni di persone ai gazebo nel 2007 incoronarono Walter Veltroni, primo segretario del neonato partito, eletto con il 75%. Via via quella partecipazione così speranzosa e popolare si è sempre più scemata, alla luce della constatazione che alla fine le primarie incoronavano sempre il candidato favorito e in modo plebiscitario.
Alla fine, al candidato preferito si abbinavano una serie di candidati farsa, comprimari funzionali alla vittoria del primo. Non solo, potevano votare anche persone non iscritte, il che ha sempre provocato infiltrazioni esterne che hanno inficiato il risultato finale...Continua su Articolo Originale...
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