A differenza della Russia, che ha visto l’Ucraina bombardare e uccidere ucraini di lingua russa per 9 anni, il Niger non ha attaccato cittadini statunitensi o europei. No. Ha semplicemente compiuto l’audace passo di affermare il controllo sull’uranio estratto in Niger e contrattare il prezzo.
Non si può certo permettere che gli schiavi della piantagione occidentale diventino arroganti e comincino a comportarsi come se ora avessero dei diritti.
E come se non bastasse i nuovi leader del Niger hanno chiuso una base militare statunitense che ospita una flotta di droni.
La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), con la Nigeria in testa, si è lanciata per eseguire gli ordini di Washington e Parigi, ma sarà abbastanza difficile che passino dalle parole ai fatti, anche perché ci sono molti altri stati che non sono affatto intenzionati ad aiutare i colonialisti .
Il Niger non è solo, almeno in termini di sostegno retorico: Guinea, Mali e Burkina Faso (anch’essi membri dell’ECOWAS) avvertono che qualsiasi attacco al Niger sarà trattato come un attacco contro di loro.
La dipendenza dell’Europa, in particolare quella della Francia, dall’uranio del Niger che da solo costituisce il 40 per cento delle importazioni sta costringendo l’Occidente a togliersi la maschera di strenuo difensore della democrazia.
Adesso bisognerà vedere quali saranno le reazioni di Russia, Cina e India...
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