Ue, Stop alla Pesca a Strascico entro il 2030: così Bruxelles mette a Rischio il 65% del Pescato Italiano!

 

Ora l’Ue se la prende con la Pesca a Strascico, in preda all’evidente ennesimo estremismo ambientalista. Che non sarebbe un problema in linea teorica se poi – come quasi sempre avviene – non mettesse a rischio economia, lavoro e sicurezza di migliaia di famiglie. Ma a Bruxelles, tanto per cambiare, se ne fregano.

Mancano sette anni affinché il regolamento diventi esecutivo, come sottolinea il Giornale. Poi non sarà più possibile pescare a strascico, ovvero con la classica rete gettata in mare per raccogliere numeri importanti di pesci.

Negli ultimi giorni ha tenuto banco l’hashtag #SOS_EU_Fishing, in reazione a una politica, quella di Bruxelles, considerata estremista in senso ambientalista, per di più non tenendo conto di quanto sia stato fatto per la salvaguardia degli stock, con le norme di contenimento avviate nel 2019 e seguite dai pescatori italiani, che si sono rivelate utilissime – per stessa ammissione della Commissione – a preservare le risorse ittiche. Il rapporto tra Ue e pesca, insomma, continua ad essere contraddittorio e fallimentare.

Circa il 65% del pescato italiano si ottiene con il metodo a strascico. E, ovviamente, non è stato previsto da Bruxelles nessun piano di riconversione.

Insomma, cara Italia, rinuncia pure a 2/3 della tua produzione, “poi si vede” ma intanto non si vede un bel nulla. 

Per un settore che già ha subito delle vere e proprie persecuzioni commerciali negli ultimi trent’anni, tra importazioni folli promosse ancora una volta dall’Ue (solo nel 2022 sono arrivati oltre un miliardo di chili di prodotti stranieri) e un fatturato che si è ridotto al punto tale da far chiudere il 33% delle imprese e far perdere ben 18mila posti di lavoro, senza contare la flotta ridotta ad appena 12mila unità...Continua su Articolo Originale...

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