La Tristezza di andare in TV ammettendo di essere Borseggiatrici (e senza rischiare Nulla)!

 


La tv ospita le borseggiatrici. E fin qui, diciamo, “nulla di male”. Il virgolettato non è casuale, visto che il tema è ovviamente delicato. Ma diciamo che il mestiere del giornalista si declina anche in questo, ovvero intervistare chiunque, nelle carceri come in sedi terze, ed include ovviamente anche i criminali

Fa parte del lavoro, e lo sappiamo bene. Forse, più opportunamente, non sarebbe stato il caso di ospitarle in studio, le borseggiatrici, ma il discorso è troppo lungo e ci allontanerebbe dal tema, che è invece molto più “popolare”.

Accade durante la trasmissione Dritto e rovescio: in tv, in studio, vanno due borseggiatrici che ammettono candidamente di derubare il prossimo tutti i giorni, per valori economici importanti, e di esercitarlo come un lavoro. 

Non è nostra intenzione criticare Paolo Del Debbio che fa il suo lavoro, in questo contesto, e intervista chi ritiene curioso intervistare. La riflessione va al contesto di completa impunità che circonda queste persone. 

Che esistano dei presupposti legali per la situazione in essere è fin troppo ovvio e neanche questo può essere oggetto di discussione. Ma come giornalisti dobbiamo occuparci anche dei quesiti popolari, magari ingenui, magari non tecnicamente impeccabili, ma necessari.

Il quesito, in questo caso, è: perché queste persone non sono in carcere?...Continua su Articolo Originale...

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