E SE LA NOSTRA VITA FOSSE SOLO UNA SIMULAZIONE IN STILE MATRIX?

 

Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio”.

Per anni abbiamo pensato che Matrix fosse solo un film di fantascienza. Ora potremmo doverci ricredere. Durante una conferenza online per presentare il suo libro Reality+: Virtual Worlds and the Problems of Philosophy, il filosofo australiano David Chalmers ha aperto alla possibilità che tutta la nostra esistenza sia in realtà una simulazione digitale condivisa e gestita da un computer.

Il suo intervento è partito da una domanda elementare: “La nostra vita è reale o stiamo vivendo una finzione?”. La risposta di Chalmers lascia spazio a molti dubbi in merito: “Non possiamo saperlo, perché ogni prova del contrario potrebbe essere a sua volta una simulazione. Se la realtà virtuale nella quale stiamo vivendo è perfetta, non sapremo mai se ci siamo dentro o meno”, ha spiegato il filosofo. “L’unico modo per scoprire se siamo avatar o meno è che di colpo la simulazione diventi imperfetta, o che venga esposto in qualche modo il codice sorgente”. Se avete visto il film con Keanu Reeves, tutto ciò potrebbe suonarvi familiare.

L’ipotesi della simulazione ha origini molto più antiche di Matrix, che risalgono a secoli prima della nascita del computer. Il primo a interrogarsi sulla questione fu il filosofo cinese Zhuāngzǐ, fondatore del taoismo vissuto nel terzo secolo avanti Cristo. Dopo aver sognato di essere una farfalla, si domandò se lui stesso non fosse un insetto che la notte sogna di essere un uomo.

Tutto questo ragionamento su un presunto mondo virtuale c’entra in qualche modo con il metaverso, sempre più frequente nel nostro linguaggio quotidiano? La risposta è sì.

“È reale ciò che fa la differenza, che non vive solo nella nostra mente, e ciò che non è un’illusione”, prosegue Chalmers. “Tutti gli oggetti di una realtà simulata sono reali, perché in una simulazione abbiamo un corpo, vediamo degli oggetti, delle persone e interagiamo con loro: è tutto reale, solo che è digitale”.

Come fare quindi per capire se la vita che stiamo vivendo ha davvero bisogno della pillola rossa di Matrix, quella che ci permetterebbe di vedere cosa si nasconde dietro alla simulazione?Non ci resta che aspettare”, conclude il filosofo, “fino al punto in cui, magari, decideranno di disconnettere le nostre menti”...Continua su Articolo Originale...


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