Esiste qualcosa di peggio di ciò che si è visto nell’ultima settimana nei giornali mainstream italiani? No.
Il male minore sono stati i vari totoministri, con i virgolettati inventati degli scontri fra Meloni e Salvini, come se la leader di FdI telefonasse a questo o quel giornale, di sinistra, per dire “Ah, oggi ho detto a Matteo che non sarà mai ministro” “Ah Matteo mi ha risposto che darà solo l’appoggio esterno” e altre simpatiche cavolate del genere. Però questo fa parte del normale, o quasi, folklore giornalistico italiano, ormai abituato a inventarsi le notizie.
Però Repubblica e la Jebreal hanno toccato veramente il fondo, per poi iniziare a scavarci una bella buca:
Tutto questo ignorando che l’infanzia di Giorgia Meloni l’ha vista abbandonata dal padre quando aveva un anno, e il rifiuto di ogni rapporto con lui da quando ne aveva undici, e questo sino alla sua morte. In questo la giovanissima Meloni ha dimostrato una forza di carattere veramente ammirabile per la sua età, che non deve esserle costato poco.
Ovviamente Repubblica e la Jebreal non hanno nessun interesse nella vita della leader di Fratelli d’Italia: loro sono solo un ingranaggio della macchina del fango che la sinistra, soprattutto quella di stampa e TV , hanno mosso contro di lei.
La Meloni ha giustamente promesso di querelare chi si è prestato a questa opera diffamante, però, modestamente, le consigliamo di fare qualcosa di più: di rivedere radicalmente tutto il regime di sovvenzioni, garantite da quasi tutti i governi precedenti, soprattutto durante il Covid-19, al vario circo dei media, dai giornali, alle TV ai musicisti, o presunti tali, al cinema...Continua su Articolo Originale...
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