Cirinnà e la Telenovela dei Soldi nella Cuccia del Cane: ora li rivuole indietro. “Erano in casa mia”!

 

E’ già passato un anno ma la telenovela dei 24mila euro ritrovati nella cuccia del cane della Cirinnà continua ad arricchirsi di nuovi stupefacenti capitoli.

Era il 24 agosto del 2021 quando nella casa a Capalbio — la CapalBiofattoria, un’azienda agricola e vitivinicola immersa nella Maremma toscana — in cui soggiornano la senatrice Pd e suo marito Esterino Montino (sindaco di Fiumicino), erano stati ritrovati 24mila euro in contanti. Il malloppo era nascosto nella cuccia del cane. Il curioso ritrovamento era avvenuto durante una ristrutturazione dell’immobile, ed era stato denunciato dagli stessi proprietari di casa, che avevano avvisato i carabinieri, i quali avevano sequestrato la somma.

La notizia aveva sollevato una tempesta di polemiche, da cui Cirinnà e Montino avevano fermamente preso le distanze arrivando a ipotizzare che quelle banconote (48 in tagli da 500 euro), forse, potevano avercele messe degli spacciatori nordafricani (da notare come — ma solo in questo caso, se lo facciamo noi è razzismo — la nazionalità dei presunti criminali sia stata precisata a gran voce). La pista degli spacciatori venne però subito accantonata proprio per il taglio delle banconote. I sospetti erano quindi ricaduti (senza trovare riscontro) anche sul fratello della senatriceClaudio Cirinnà, che il 7 luglio 2020 era stato arrestato per usura

Lo scorso febbraio, la Corte d’appello di Roma ha ridotto la pena a 3 anni, facendo cadere l’accusa di autoriciclaggio. «Siamo felici che quel denaro, molto probabilmente frutto di qualche reato compiuto da malviventi, sarà nella disponibilità del Fondo unico per la giustizia», avevano scritto in un comunicato Montino e Cirinnà.

La vicenda sembrava essersi chiusa lo scorso 28 marzo quando il sostituto procuratore di Grosseto Giampaolo Melchionna si era visto costretto a chiedere l’archiviazione dell’indagine per riciclaggio (contro ignoti), non essendovi modo di dimostrare la provenienza illecita dei 24mila euro. Il 6 giugno il gip di Grosseto avrebbe decidere sul destino dei 24mila euro. Due le opzioni: la confisca oppure la consegna all’azienda stessa.

Ma il 4 maggio la Cirinnà esce allo scoperto e tramite l’avvocato Giovanni Gori, chiede al gip di «disporre la restituzione» della somma in suo favore, opponendosi alla confisca chiesta dal pm...Continua su Articolo Originale...

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