DragonChase 2022: i DragonChaser tornano a casa, dispiaciuti ma contenti

Noi DragonChaser siamo tornati a casa oggi, senza poter vedere la partenza di Samantha Cristoforetti verso la Stazione Spaziale Internazionale: i continui rinvii della data di lancio hanno esaurito il margine che ci eravamo presi, e quindi lasciamo ai nostri amici e colleghi, rimasti sul posto, il compito di assistere per noi al decollo della missione Crew-4, che seguiremo in streaming. Stavolta è andata così, ma ci saranno altri DragonChase, e magari degli StarshipChase.

Anche se non abbiamo potuto assistere di persona all’evento clou, ci siamo divertiti tantissimo a parlare di spazio e fare grandi bevute e mangiate con amici vecchi e nuovi, a vedere la partenza di un Falcon 9 per i satelliti Starlink, a esplorare il Kennedy Space Center, massicciamente trasformato rispetto alle visite precedenti con l’arrivo di SpaceX e Blue Origin e con il nuovo vettore lunare SLS sulla rampa di lancio, e il Saturn V originale in esposizione al Visitor Center del centro spaziale (che fa sempre venire la pelle d’oca). Lo Shuttle Atlantis, situato nel medesimo Visitor Center, è semplicemente meraviglioso, e poter partecipare a una festa a tema spaziale sotto le sue ali lo ha reso ancora più memorabile. Abbiamo conosciuto addetti ai lavori che ci hanno raccontato cose interessantissime (che vi spiegheranno loro quando sarà il momento) sui prossimi progetti spaziali.

Nell’attesa del volo di Samantha abbiamo anche esplorato le nuove attrazioni dei parchi Disney e Universal: Galaxy’s Edge (l’ambiente fisico di Star Wars, con un incredibile Millennium Falcon in scala 1:1 al centro; Rise of the Resistance (assolutamente stupefacente per scala, grandiosità ed effetti fisici); Smuggler’s Run (il primo salto nell’iperspazio comandato non si scorda mai); Avatar (meraviglioso, iperrealistico ed emozionante volo virtuale su un banshee del film di James Cameron) e, a sorpresa, Bourne Stuntacular, dove degli stuntmen in carne e ossa fanno cose incredibili in un teatro attrezzato con il fondale dinamico più realistico che io abbia mai visto (se sapete cos’è The Volume nella produzione di The Mandalorian, capite cosa intendo) insieme a scenografie fisiche talmente ben coordinate con il fondale che non si riesce a capire dove finisca il fondale e dove inizino gli oggetti di scena reali, con un effetto disorientante e spettacolare che lascia a bocca aperta. Questo e Avatar sono un’anteprima delle tecnologie che vedremo sempre più spesso nei prossimi anni nel settore dell’intrattenimento basato sulla realtà virtuale.

Intanto, tornando alle cose spaziali, la capsula Axiom-1 ha finalmente ricevuto l’OK per il rientro, rinviato ripetutamente a causa delle condizioni meteorologiche avverse per l’ammaraggio. La chiusura dei portelli è pianificata per le 18:30 EDT del 24 aprile (00:30 del 25 aprile ora italiana); o sgancio dalla Stazione è previsto per le 8:55 EDT del 24 aprile (2:55 del 25 aprile ora italiana); l’ammaraggio è previsto alle 13:06 EDT (19:06 italiane) del 25 aprile. Sgancio e rientro potranno essere seguiti su Axiomspace.com, NASA TV e sul canale YouTube di SpaceX.

La partenza di Axiom-1 dalla Stazione è essenziale per consentire alla Crew-4 di attraccare al suo posto. Kathy Lueders, direttrice dei programmi spaziali operativi con equipaggi presso la NASA, ha spiegato in un tweet che servono circa due giorni fra il ritorno di Axiom-1 e la partenza di Crew-4 per consentire il completamento del riesame dei dati e per posizionare le risorse per il recupero dei veicoli. In questo caso, ha scritto, 39 ore sono appena sufficienti per completare questo lavoro, ma se necessario il lancio di Crew-4 verrà spostato.

Commenti