Nella Vicenda Toghe Marce, Palamara inguaia anche Mattarella? Nel nuovo libro Lobby & Logge scrive: “Ho visto uno scambio di messaggi tra lui e Lotti”


Di siluri ne spara tanti Luca Palamara nel suo libro-intervista, scritto in collaborazione con Alessandro Sallusti, Lobby & Logge, seconda puntata di rivelazioni clamorose dopo il grande successo de Il sistema che ha sfiorato le 300 mila copie collocandosi tra i best seller di sempre dell’editoria saggistica italiana.

L’ex leader dei magistrati italiani, gia’ presidente potentissimo dell’Associazione nazionale magistrati e membro del Consiglio Superiore della magistratura poi radiato dall’ordine giudiziario a seguito di un’indagine sul suo ruolo di mediatore all’interno del sistema delle correnti togate, nel nuovo libro si toglie tanti nuovi sassolini dalle scarpe frugando nei ricordi e raccontando “le cupole occulte che controllano ‘il sistema’ e divorano l’Italia”.

Ce n’e’ per magistrati come Davigo, Ardito, Scarpinato, Gratteri, Salvi, Di Matteo, Pignatone, Greco e Pedio. Ma anche per imprenditori (De Benedetti, Marcegaglia, Montante), politici (Conte e caso Acqua Marcia, Renzi e servizi segreti, Lotti) e faccendieri (Amara e la loggia Ungheria). Con contorno di storie e retroscena di fatti finanziari (Mps, massoneria, balletti rossi e caso David Rossi), retroscena politici, malefatte di servizi segreti e apparati di sicurezza. Ma il siluro piu’ grosso e destinato a fare rumore e’ quello che Palamara lancia sul presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Lo fa nel capitolo Messaggini dal Quirinale, in cui l’ex magistrato parla del braccio destro di Matteo Renzi Luca Lotti, presente alla famosa cena all’Hotel Champagne, in cui si ritrovano cinque consiglieri del Csm amici suoi e il leader della corrente di destra Cosimo Ferri, per concordare e pilotare la nomina del nuovo procuratore di Roma Marcello Viola, proveniente da Firenze, al posto dell’uscente Giuseppe Pignatone.

Le sembra possibile che si possa immaginare di nominare il procuratore di Roma senza la benedizione del Quirinale? …Il Quirinale non è mai insensibile a cio’ che accade sul campo. A volte osserva e tace, altre interviene attraverso i suoi canali…. Ecco, io sapevo che Lotti aveva un canale diretto con Mattarella e quella sera, solo dopo aver ascoltato la nostra discussione privata e informale che convergeva sul nome di Viola, ci ribadisce che quel nome non avrebbe creato nessun problema al Colle”.

Sallusti, scettico, insiste: Ma lei se lo vede il presidente Mattarella messaggiare con Lotti, che per di piu’ e’ un indagato eccellente? E Palamara: ”No, onestamente non me lo vedo alle prese con la tastiera del cellulare. Ma quei messaggi li ho visti, esistono. O siamo di fronte a una gigantesca messa in scena di Lotti, con tanto di truffa informatica – ma non vedo a che pro – oppure i due avevano davvero un rapporto molto stretto...Continua su Articolo Originale...



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