Intervista al Capitano Ultimo sulle Piazze in Protesta: “In Italia deriva autoritaria. Non si può criminalizzare il dissenso ed il diritto a manifestare”

 

Sergio Di Caprio, nome di “battaglia” Capitano Ultimo. Non ha bisogno di molte presentazioni l’uomo delle istituzioni che è stato a capo dell’unità Crimor dei ROS dei Carabinieri. Ultimo è conosciuto per l’arresto di Totò Riina; nel gennaio 1993.

Di Caprio ha raggiunto il grado di colonnello. E’ stato vice comandante del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente a Roma. Insomma una carriera esemplare. Intervistato dal quotidiano La Verità, Di Caprio ha espresso preoccupazione per l’attuale situazione del nostro paese:

Mala tempora currunt, amico mio. C’è troppo autoritarismo in giro, e lo dico non dimenticando mai di essere stato e di sentirmi ancora un servitore dello Stato e un uomo delle istituzioni come carabiniere per più di quattro decenni”. Antonello Piroso, che lo intervista, gli chiede delle sue posizioni sui social: sul suo account Twitter, ad esempio, campeggia una frase: “La lotta è del popolo e deve rimanere del popolo”.

Sarà possibile per gli uomini e le donne che indossano una divisa avere opinioni come cittadini, oppure il principio di uguaglianza e quello di libertà di espressione, articoli 3 e 21 della nostra Costituzione, valgono per tutti tranne che per loro?” si chiede Capitano Ultimo. Quando Piroso gli fa notare che il motto degli appartenenti alla Benemerita è “usi ad obbedire tacendo”, Di Caprio ribatte: “Si e tacendo morir, ma in battaglia, non nella vita di tutti i giorni in cui, quando non hanno la divisa addosso non possono essere considerati italiani di serie B. Si è leali nei confronti dello Stato, ci si adegua e si fanno rispettare le disposizioni, ma non si può abrogare per loro il diritto di critica, non si può criminalizzare il dissenso“.

Poi Capitano Ultimo parla delle piazze “No vax” e “no green pass”: “Li si vuole considerare un’unica entità. 

Quindi mentre si vuole sciogliere Forza Nuova per l’assalto alla Cgil (e a me va benissimo, la violenza è l’antitesi della democrazia) si esercita una forma sottile di coercizione verso chi magari trova singolari le affermazioni del ministro dell’Interno sugli scontri e il ruolo degli agenti preposti alla verifica della forza ondulatoria di una jeep...Continua su Articolo Originale...

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