Quando Anpi, antifà, Cobas, Usb e Forza Nuova manifestavano insieme contro il “ducetto” Matteo Renzi

Di Nicola Porro Visto che c’è chi rivanga l’alleanza passata tra Roberto Fiore e il centrodestra, occorre allora fare anche un altro sforzo di memoria. C’è stato infatti un tempo in cui Forza Nuova poteva scendere in piazza, senza provocare irritazioni, anche insieme all’Anpi. E non parliamo mica del giurassico, solo del novembre del 2016.

Politicamente un’Era fa, ma non così lontano nel tempo quanto potrebbe sembrare. Perché se la formazione di Roberto Fiore e Giuliano Castellino è considerata pericolosa per la democrazia, com’è possibile che i partigiani abbiano accettato anche solo una volta di mescolare le loro insegne con quelle dei fascisti?

L’occasione erano le proteste contro la riforma della Costituzione sponsorizzata dal Pd dell’allora segretario Matteo Renzi. A Latina il presidente dell’Associazioni Partigiani cittadina definì l’ex premier “un ducetto che vuole sopravvivere”. Anzi, per lui Renzi era proprio “peggio del Duce”. I giornali riportarono le sue dichiarazioni, che ovviamente sollevarono l’indignazione del Partito Democratico, e allegarono agli articoli le fotografie della “piazza del No” al referendum.

A manifestare c’erano una cinquantina di persone, di ogni origine e provenienza. Oltre ai partigiani fieri antifa, anche i fascistissimi di Forza Nuova e i sindacati di base del Cobas. A parte i primi, cosa curiosa, gli ultimi due condividono anche l’opposizione al green pass. Pietra dello scandalo da cui è partito l’annunciato assalto alla Cgil.

Ovviamente a suo tempo l’Anpi prese le distanze dagli scatti che la inquadravano a braccetto con Fn, sostenendo che tutto sommato l’Associazione “era distante dai gruppi locali neofascisti”. Come a dire: combattevamo la stessa battaglia, eravamo a due passi, ma mica li riconosciamo. Ed è in fondo lo stesso identico principio che oggi esprimono i sostenitori delle mozioni per lo scioglimento della formazione neofascista. Forza Nuova si è candidata a centinaia di tornate elettorali, fa militanza da tempo immemore, ogni due per tre scende in piazza.

Possibile che solo oggi la sinistra tutta si accorge che c’è un partito fascista da sciogliere per decreto? Suvvia. Mica possono dire che negli anni passati FN fosse “distante” dal mondo politico nazionale. Non è che l’occasione è ghiotta per gettare benzina sul fuoco del “rischio fascismo” guarda caso a pochi giorni da una tornata elettorale?

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