“Non ha favorito l’acquisto dei vaccini”: la sinistra vuole incriminare Bolsonaro per omicidio plurimo e crimini contro l’umanità

Di Edoardo Gagliardi“Omicidio plurimo”, “crimini contro l’umanità”, “prevaricazione”. Queste le accuse contro il presidente brasiliano Jair Bolsonaro raccolte in un documento di 1200 pagine da una commissione d’inchiesta del Senato brasiliano.

Il rapporto è frutto di sei mesi di inchiesta da parte di una commissione appositamente istituita dal Senato. Quale sarebbe la colpa di Bolsonaro? La gestione della crisi sanitaria, ovvero il fatto che il presidente non abbia fatto nulla per evitare il decesso di oltre 600mila persone a causa del Covid19.

Non solo, Bolsonaro sarebbe accusato di un errore fatale, quello di non aver immediatamente dato l’assenso all’acquisto dei vaccini per il Brasile. “La matematica della situazione era chiara: più contagi, più morti. Senza vaccini la mortalità sarebbe stata stratosferica” – spiega il rapporto del Senato.

Ma il documento della commissione raggiunge l’apice quando afferma che il presidente Bolsonaro si sarebbe reso responsabile di aver promosso per mesi cure alternative, che il rapporto considera “inefficaci”, come il farmaco antimalarico idrossiclorochina.

Ricapitolando, il presidente brasiliano viene messo sotto accusa, per un totale di 11 crimini, perché non avrebbe favorito l’utilizzo dei vaccini contro il Covid-19, al contrario, promuovendo l’utilizzo di farmaci che, come hanno dimostrato numerosi medici e ricercatori, rappresentano una cura efficace contro il virus.

L’ostinazione di Bolsonaro a non dare l’ok ai vaccini è per la commissione d’inchiesta un peccato imperdonabile. “Nonostante tutti i vaccini offerti, il governo federale ha deciso di non acquistarli, una decisione che è andata contro tutti gli studi scientifici che hanno dimostrato la loro sicurezza ed efficacia, e contro il parere di tutti gli epidemiologi che hanno dichiarato su che solo i vaccini salverebbero vite umane”.

Ma il Senato brasiliano omette di ricordare che non pochi medici e studiosi (anche vaccinati e non contro i vaccini) hanno più volte ribadito l’elevata percentuale di effetti avversi prodotti da vaccini troppo frettolosamente immessi sul mercato, senza adeguati test clinici.

Al momento in Brasile risulta vaccinata, con almeno due dosi, il 61% della popolazione. Come il Covid-19 non è più solo una questione sanitaria, così le accuse a Bolsonaro vanno ben al di là della supposta mancata buona gestione della crisi. La sensazione è che all’interno del Brasile vi sia un gruppo consistente di potere che vorrebbe far fuori il presidente, tra l’altro molto affine all’ex presidente americano Donald Trump.

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