Su Otto e Mezzo 3 minuti di insulti a Salvini: “Mediocre, violento e razzista”, la Gruber gode

Qui Otto e Mezzo, il regno di Lilli Gruber in onda su La7, la puntata è quella di giovedì 7 ottobre. Ed ecco che ospite in collegamento fa capolino l’immancabile Gianrico Carofiglio, il cui metaforico ditino è sempre alzato, sempre pronto a indicare, a sputacchiare sentenze. Ma in questa sua ultima performance, Carofiglio va oltre, in un’intemerata contro Matteo Salvini di raro livore e rara violenza. Un monologo che potrebbe essere riassunto in qualcosa del tipo: tre minuti di insulti.

Si parlava del faccia a faccia tra Salvini e Mario Draghi, necessario dopo lo strappo sul Fisco. Per Enrico Letta, e Lilli Gruber ovviamente lo ricorda a Carofiglio, “un teatrino stancante”. Bene, che ne pensa, Carofiglio? “Sì, è un teatrino mediocre subito rincara la dose, spingendo sull’aggettivazione -. Io credo che Salvini non sia né di lotta né di governo, purtroppo per lui. È un uomo politico…”, premette.

“Ricorderà che quando era sugli allori io non ero d’accordo con quelli che lo consideravano un abile politico e un abilissimo comunicatore – aggiunge Carofiglio -. È stato un uomo fortunato per un certo periodo della sua parabola politica. Un certo stile comunicativo che in realtà era di manipolazione violenta, aggressiva, demagogica, razzista, si è incrociata con un sogno sociale a cui dovremmo dare risposte ben diverse rispetto a quelle rabbiose – pontifica -. In quel periodo tutto ciò ha generato un’impennata attribuita a presunte doti politiche. Ora, di fronte a una serie di errori clamorosi, in certi casi quasi grotteschi, fatti uno dopo l’altro, è in stato confusionale”, sottolinea.

Insomma, per Carofiglio il successo di Salvini sarebbe stato quasi casuale. E ancora, per lo scrittore tanto caro a Repubblica, il leader della Lega sarebbe mediocre, razzista, violento, aggressivo, demagogico, grottesco, in stato confusionale. Una serie di insulti accolti senza battere ciglio da parte della Gruber, che al contrario, a stretto giro, fornisce allo scrittore un secondo assist. Prima Lilli ricorda come si parli di una Lega di lotta e di governo, con due anime insomma. Poi aggiunge che però Luca Zaia ha spiegato che il partito è compatto attorno a Salvini. E anche in questo caso: Carofiglio, cosa ne pensa?

“Io non sono sicurissimo che abbia il sostegno convinto di costoro – risponde l’hater di Salvini -. Credo che la Lega abbia un problema molto serio, ossia esibire un’alternativa da esibire utile per prendere tutti quei voti alle frange che hanno generato il successo di cui abbiamo parlato prima. Ci sono uomini politici dotati di qualità ben diverse ma che hanno un appeal molto minore di quello che ha, o forse aveva, Salvini nel momento di maggiore successo”, conclude. Giusto, alla sequela di insulti mancava la spruzzata di fango, quella del Carofiglio che sostiene che Salvini, di fatto, non controlli più il partito, una Lega che starebbe già cercando l’uomo giusto da esibire al suo posto. Come no…

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