La carità e l’accoglienza di Bergoglio. La minaccia alle Guardie Svizzere: “O il Vaccino o via dal Vaticano”

Di Miriam Gualandi – O il vaccino o la porta. Questo, in sintesi, l’aut aut di fronte a cui sono state messe le Guardie Svizzere, che a partire dallo scorso primo ottobre devono inderogabilmente essere in possesso del Green Pass: ma il tampone negativo non basta, sebbene ad oggi sia l’unico strumento in grado, fino a un certo punto, di determinare se si sia contratto o meno il virus. No, il più piccolo Stato indipendente al mondo ha deciso che per garantire maggior protezione a Papa Bergoglio le guardie devono essere tutte vaccinate… Questo nonostante anche il Santo Padre si sia vaccinato a gennaio scorso.

Non tutti però hanno accettato le disposizioni senza protestare. E “con coraggio e fedeltà” alla loro integrità, parafrasando il motto delle Guardie, tre di loro hanno preferito la porta alla vaccinazione obbligatoria. Sarebbero infatti sei le guardie che ancora non si sono sottoposte a vaccinazione. Come riporta la Tribune de Geneve, il luogotenente Urs Breitenmoser, portavoce della Guardia Svizzera, ha confermato l’informazione e ha parlato di abbandono “su base volontaria”. Ha precisato, inoltre, che altre tre reclute sono state sospese dalla loro funzione fino a che non termineranno il ciclo vaccinale.

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