Calabria, i clandestini sbarcati a Roccella hanno pagato 10mila euro per venire in Italia: in fuga dalla povertà?

Da Rai News 10 mila euro il prezzo di una speranza. 10 mila euro il prezzo del viaggio dalla città turca di Bodrum alle coste della Sicilia.. È quanto chiedevano i 2 presunti ‘scafisti’ di un veliero con a bordo 84 migranti, tutti soccorsi, che il 14 ottobre scorso, si è incagliato tra gli scogli di Acitrezza, vicino Catania.  I due sono stati fermati dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza, sono un russo di 51 anni, e un ucraino di 22.

La Procura distrettuale di Catania gli contesta i reati di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il fermo è stato già convalidato dal gip che ha emesso nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo lo sbarco clandestino e la segnalazione della Guardia Costiera i due sono stati intercettati su un autobus turistico nel centro di Catania dagli operatori di Frontex e dalle forze dell’ordine.

Un’organizzazione più ampia I due indagati avevano zaini con cellulari, un telefono satellitare, indumenti bagnati e danaro contante. Le indagini, grazie alle testimonianze dei migranti hanno portato la Procura a contestare ai due di “fare parte di un’organizzazione più ampia”. Una rete che approfittava delle situazioni più fragili aumentando l’asticella del prezzo del viaggio della speranza ad afgani, iracheni e siriani.

In 300 in viaggio da 7 giorni Ed era partito probabilmente sempre dalla Turchia il peschereccio con 300 migranti di varie nazionalità e tutti di sesso maschile sbarcati la notte scorsa nel Porto di Roccella Ionica, in Calabria. L’imbarcazione aveva i motori in avaria e era partita circa sette giorni fa. I migranti sono stati soccorsi dai militari della Guardia di Finanza a circa 30 miglia di distanza a sud della cittadina della Locride. Una volta raggiunti i migranti sono stati trasferiti su alcune motovedette della Guardia Costiera di Roccella e condotti insicurezza in Porto.

Sono stati sottoposti al test del tampone molecolare e successivamente, su disposizione della Prefettura di Reggio, sono stati momentaneamente sistemati in strutture di prima accoglienza situate in provincia di Reggio Calabria. Con quest’ultimo arrivo è salito a 41 il numero degli sbarchi, 37 solo a Roccella Ionica, che finora si sono finora verificati nel solo tratto di costa  della Locride negli ultimi quattro mesi.

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